Magia di una prosa
28 novembre 2024
Quando la cuoca riferì a Virginia Woolf, quella mattina del 9 gennaio 1923, che Katherine Mansfield era morta, la scrittrice inglese non sapeva — annotò nel suo diario — se essere «contenta o dispiaciuta». Un atteggiamento cinico dettato dalla fiera rivalità che ella ingaggiava con la scrittrice neozelandese. Allora perché dispiacersi? Perché la Woolf perdeva l’unica scrittrice (e scrittore), per sua stessa ammissione, degna di essere letta. «Katherine Mansfield — rilevava sempre nel diario — ha il coraggio di andare al fondo delle cose, senza farsi intralciare da scrupoli o da scomodi imbarazzi. Quegli scrupoli che io stessa provo nell’accostarmi, forse con troppa discrezione, alla realtà. Inoltre ella conosce l’arte di dire con semplicità, o meglio, con apparente ...
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