«Un segno della vitalità
Un clima di vibrante emozione ha segnato ieri, martedì 26 novembre, l’evento di presentazione della versione in arabo di La Bibbia. Scrutate le Scritture edita da San Paolo (Madrid, 2024, 2988 pagine, 35 euro). «La Parola di Dio è una Parola viva» e «questa Bibbia è uno strumento molto importante» specie in un contesto così diviso come il Medio Oriente, ha detto il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini, nell’omelia della messa che ha preceduto la presentazione. Nella basilica di Santa Maria Regina degli Apostoli alla Montagnola gremita di fedeli, hanno concelebrato l’arcivescovo di Akka dei Greco-Melkiti, Youssef Matta, il vescovo di Byblos dei Maroniti, Michel Aoun, e altri esponenti delle Chiese cattoliche di rito orientale che alla fine si sono riuniti davanti alle spoglie del beato don Giacomo Alberione per un momento di preghiera, nel giorno della sua memoria liturgica. Presente anche l’arcivescovo Michel Jalakh, segretario del Dicastero per le Chiese orientali.
«Quest’opera è un segno della vitalità della Chiesa» e i cristiani sono chiamati a dire parole di pace ai fratelli ebrei e musulmani, ha rimarcato il cardinale Pizzaballa dopo la messa in uno spazio dedicato alla presentazione della Bibbia stessa. In un’intervista ai media vaticani ha sottolineato che «non c’è evangelizzazione senza la Parola di Dio e la Parola di Dio commentata in maniera nuova, in arabo, per gli arabi, è uno strumento formidabile per far conoscere Gesù, soprattutto in questo momento in cui si usa un linguaggio così carico di odio. La Parola di Dio invece apre orizzonti che rinnovano sempre la vita: è quanto di più abbiamo bisogno in questo momento». A intervenire alla presentazione anche il direttore dell’edizione in arabo e il curatore — entrambi sacerdoti che fanno parte del Cammino Neocatecumenale — padre Jean Azzam, padre spirituale del seminario interrituale Redemptoris Mater in Libano, e don Francesco Giosuè Voltaggio, biblista e coordinatore del Diploma sulle Origini Cristiane della Pontificia Università Lateranense, presso il centro Domus Bethaniae a Gerusalemme. «Questa è una Bibbia che ha messo insieme la traduzione dell’Antico Testamento realizzata dai gesuiti con la traduzione del Nuovo Testamento fatta da me con altri con un testo molto fedele al greco però anche facile da comprendere», ha detto padre Azzam. Sono circa 400 le note tematiche che aiutano il lettore non solo a leggere il testo ma a viverlo meditandolo e a fare la lectio divina. Dalle note si possono leggere diversi passi paralleli della Scrittura, attraverso molti riferimenti che vanno dall’Antico al Nuovo Testamento e che aiutano il lettore a percorrere la teologia biblica sul tema. Un’altra particolarità di questa Bibbia sono i riferimenti, presenti nelle note, ai Padri della Chiesa e anche il sottofondo greco, ebraico e aramaico. Padre Azzam ricorda anche che ci sono approfondimenti sulla geografia, sulla storia, sui nomi dei luoghi, sulle ultime ricerche archeologiche.
Anche don Francesco Giosuè Voltaggio ha sottolineato che «si tratta di una sfida e una grazia affinché i cristiani di lingua araba possano ricevere una chiave profetica per leggere gli eventi della loro storia, in modo da essere aiutati a comprendere sempre di più anche l’importanza della loro presenza e della loro missione in una situazione così complicata, continuando a essere un ponte di riconciliazione e di pace».
L’evento di presentazione si inserisce nel contesto delle celebrazioni dei cento anni dalla nascita della Sobicain, la Società biblica cattolica internazionale, fondata dal beato Alberione. A rilevare l’importanza di quest’opera nell’ambito dell’apostolato biblico è stato don Domenico Soliman, superiore generale della Società San Paolo. Lo stesso direttore della Sobicain, don José Pottayil, ha evidenziato che per i paolini questa edizione apre un orizzonte nuovo, quello dei paesi di lingua araba. Le Edizioni San Paolo hanno anche donato al Papa alcune migliaia di copie da destinare ai cristiani di lingua araba in situazioni difficili.
Sigillo alla presentazione la consegna di questa versione della Bibbia a una cinquantina di fedeli della Terra Santa che sono venuti in pellegrinaggio a Roma e a Loreto. Un segno di vicinanza e condivisione con i cristiani che vivono in queste terre.
di Debora Donnini