27 novembre 2024
«Caro Pretino, (...) io lavoro a Tosca e sudo dal caldo e dalle difficoltà che incontro ma che saranno — spero — superate. Ora desidero un favore: si tratta che al 1° atto (finale) in chiesa di S. Andrea alla Valle ha luogo un Te Deum solenne di festeggiamento per vittoria d’armi. Ecco la scena: dalla sagrestia escono l’abate mitrato, il Capitolo, ecc. ecc., in mezzo al popolo che su due ali ne osserva il passaggio. Ora io ho bisogno per effetto fonico di far recitare preci al passaggio dell’abate e del Capitolo. Sia il Capitolo, sia il popolo ho bisogno di far brontolare con voce sommessa e naturale, senza intonazione, come sul vero delle preci-versetti», così Giacomo Puccini in una lettera dell’agosto 1898 indirizzata al suo amico “pretino”, il domenicano Pietro Panichelli. Sarà lui a essere il ...
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