Cristiani e giainisti insieme per costruire
I concetti cristiani di compassione, inclusione e giustizia, uniti ai principi giainisti di «Anekantvada» (non assolutismo) e «Ahimsa» (non violenza), possono costituire una base comune per costruire la pace e un mondo migliore: di questo si è discusso nell’incontro svoltosi ieri, 26 novembre, tra rappresentanti del Dicastero per il Dialogo interreligioso e la Delegazione internazionale giainista guidata dall’Institute of Jainology di Londra, all’indomani dell’udienza papale.
Ne dà notizia lo stesso Dicastero con un comunicato stampa diffuso oggi, 27 novembre. Si è trattato del quarto incontro di questo tipo, dopo quelli del 1995, del 2011 e del 2016: i partecipanti, in una atmosfera di reciproco rispetto e amicizia, hanno osservato un minuto di silenzio, in preghiera, per il defunto cardinale Miguel Ángel Ayuso Guixot, grati del contributo da lui offerto alla promozione del dialogo interreligioso, in particolare tra cristiani e fedeli dell’antica religione orientale.
Dopo la presentazione di documenti da parte di accademici di entrambe le delegazioni sulla edificazione «di un futuro migliore» realizzata «abbracciando la diversità e l’inclusività» e «prendendosi cura della terra, dei poveri e dei più vulnerabili», i partecipanti — si legge nella nota — «hanno identificato aree concrete di convergenza» e stabilito di fare ciascuno la propria parte, individualmente e collettivamente, per «contribuire ad armonizzare le differenze nella società», rispettando la diversità come «un dono di Dio» per l’umanità.
È stato dunque affermato che gli elementi confluenti in entrambe le tradizioni religiose possono contribuire realmente a «rafforzare le relazioni cordiali, la comprensione e la collaborazione tra cristiani e giainisti» nell’impegno comune di costruire un futuro più vivibile per tutti.