Per assicurare
Pubblichiamo il testo della Lettera — diffusa oggi — che il Santo Padre ha inviato al Collegio cardinalizio e ai prefetti e responsabili delle Istituzioni curiali degli Uffici della Curia romana e delle Istituzioni collegate con la Santa Sede in materia di «gestione del Fondo Pensioni» vaticano «già considerato tra i temi centrali della riforma economica».
Ai Venerati Fratelli del Collegio Cardinalizio
Ai Prefetti e Responsabili
delle Istituzioni Curiali, degli Uffici della Curia Romana
e delle Istituzioni collegate con la Santa Sede
Eminenze Reverendissime,
cari Fratelli,
nella lettera dello scorso 16 settembre al Collegio Cardinalizio, abbiamo avuto modo di richiamare il concetto di “deficit zero quale uno dei principali obiettivi da perseguire con determinazione per assicurare la sostenibilità economica della nostra organizzazione.
Con questa lettera intendo oggi porre la vostra attenzione su un’altra questione che mi è oggi particolarmente a cuore, poiché dobbiamo affrontare problematiche serie e complesse che rischiano di aggravarsi se non trattate tempestivamente. Mi riferisco alla gestione del nostro Fondo Pensioni, già considerato tra i temi centrali della riforma economica, costituendo un argomento al centro della “preoccupazione” dei Pontefici che si sono succeduti sin dalla sua istituzione.
Tutti coloro che nel tempo hanno esaminato questa materia sono stati responsabilmente animati dalla preoccupazione di assicurare un equo modello previdenziale a favore della comunità al servizio della Santa Sede e dello Stato e di assolvere alla responsabilità morale di erogare prestazioni dignitose a quanti ne hanno diritto, compatibilmente alle risorse economiche a disposizione. A questo scopo sono stati realizzati differenti studi dai quali si è derivato che l’attuale gestione pensionistica, tenuto conto del patrimonio disponibile, genera un importante disavanzo.
Purtroppo, il dato che ora emerge, a conclusione delle ultime approfondite analisi svolte da esperti indipendenti, indica un grave squilibrio prospettico del Fondo, la cui dimensione tende ad ampliarsi nel tempo in assenza di interventi: in termini concreti, ciò significa che l’attuale sistema non è in grado di garantire nel medio termine l’assolvimento dell’obbligo pensionistico per le generazioni future. Siamo ora tutti pienamente consapevoli che occorrono provvedimenti strutturali urgenti, non più rinviabili, per conseguire la sostenibilità del Fondo Pensioni, nel contesto più generale delle limitate risorse disponibili dell’intera organizzazione, e un’appropriata copertura previdenziale per i dipendenti presenti e futuri, in una prospettiva di giustizia ed equità tra le diverse generazioni. Si tratta di assumere decisioni non facili che richiederanno una particolare sensibilità, generosità e disponibilità al sacrificio da parte di tutti.
Alla luce di ciò e tutto ben considerato, desidero, quindi, comunicarvi la decisione, da me assunta in data odierna, di nominare Sua Eminenza, Kevin Card. Farrell, Amministratore Unico per il Fondo Pensioni, ritenendo che questa scelta rappresenti, in questo momento, un passo essenziale per rispondere alle sfide che il nostro sistema previdenziale deve affrontare in futuro. Pur avendo apprezzato il contributo fornito con ponderazione da coloro che in questi anni si sono occupati di questa delicata materia, ritengo ora che sia indispensabile percorrere questa nuova fase, fondamentale per la stabilità e il benessere della nostra comunità, con prontezza e unità di visione affinché gli interventi dovuti siano con sollecitudine realizzati.
A tutti voi, chiedo una particolare collaborazione nell’agevolare questo nuovo e ineludibile percorso di cambiamento. Confidando nel supporto e nel sostegno di tutti, vi chiedo di accompagnare questo momento con le Vostre preghiere.
Dal Vaticano, 19 novembre 2024
Francesco