· Città del Vaticano ·

L’intervento del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin

Ripensare le strutture
per facilitare la cooperazione internazionale

 Ripensare le strutture per facilitare la cooperazione internazionale  QUO-262
19 novembre 2024

Rio de Janeiro , 19. È necessario un «ripensamento delle strutture» che facilitano la cooperazione internazionale e soprattutto tenere presente che la governance globale va ragionata, oltre che «sulla sovranità paritaria degli Stati», anche sui «principi di sussidiarietà e partecipazione paritaria». Il cardinale segretario di Stato vaticano Pietro Parolin si rivolge ai Paesi presenti alla seconda sessione del G20, il summit dei capi di Stato e di Governo in corso a Rio de Janeiro, in Brasile, per indicare la distorsione che presenta il «panorama globale, caratterizzato dall’emergere di nuove tecnologie, da una maggiore interconnessione e dall’intensificarsi della globalizzazione» e che, di fatto, ha portato ad «una notevole diminuzione dell’influenza degli Stati nazionali» e ad una «crescente influenza dei settori economici e finanziari», di conseguenza «diventata sempre più transnazionale, esercitando così un maggiore controllo sul processo decisionale politico».

Parolin rileva le difficoltà con le quali le «istituzioni multilaterali internazionali», molte delle quale nate all’indomani della Seconda guerra mondiale, sembrano doversi confrontare per poter «rispondere alle esigenze del xxi secolo». Un esempio tra tutti indicato dal porporato è «l’aumento esponenziale del numero di Paesi indipendenti, che ha portato anche a una sostanziale espansione dei membri» delle organizzazioni stesse. Il che, spiega ancora, «richiede un ripensamento delle strutture che dovrebbero facilitare un’efficace cooperazione internazionale». Accanto alla fondamentale «attenzione a garantire la pace e la stabilità», non si può non tenere conto dell’importanza di dover «affrontare l’emergere di nuove sfide e sviluppare meccanismi globali in grado di rispondere a questioni ambientali, di salute pubblica, culturali e sociali, nonché all’intelligenza artificiale». Il che riveste una notevole «importanza per consolidare il rispetto dei diritti umani fondamentali, dei diritti sociali e della protezione della nostra casa comune, affidataci da Dio».

Dunque, sulla base di questo, è la conclusione del segretario di Stato, «è importante non confondere il multilateralismo con un’autorità globale concentrata in una sola persona o in un’élite con un potere eccessivo». Inoltre, ogni «riforma della governance globale dovrebbe essere costruita non solo sulla sovranità paritaria degli Stati, ma anche sui principi di sussidiarietà e partecipazione paritaria, piuttosto che sul dominio e sul potere».