Stabilire una moratoria
Ginevra , 15. Alla luce dell’impatto che hanno sull’umanità i conflitti e le divisioni — con una spesa militare in aumento anche nel 2023 — «un’autentica sicurezza globale» non è possibile senza negoziati, sebbene debba sempre «essere pienamente rispettato il legittimo diritto e dovere degli Stati di difendere la sicurezza e la pace dei loro popoli». Così l’arcivescovo Ettore Balestrero, osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite e le Organizzazioni internazionali a Ginevra, intervenendo alla riunione delle Alte Parti Contraenti della Convenzione sulla proibizione o la limitazione dell’uso di alcune armi convenzionali considerate eccessivamente dannose o con effetti indiscriminati (Ccw).
In questo senso, ha aggiunto, «gli Stati dovrebbero accogliere l’appello del Papa e creare un fondo globale con il denaro speso in armi per porre finalmente fine alla fame e promuovere lo sviluppo integrale nei Paesi più impoveriti».
Pertanto, «date le nuove realtà di conflitto e le tecnologie emergenti, la Santa Sede ritiene urgente continuare la codificazione e il progressivo sviluppo delle norme di diritto internazionale applicabili nei conflitti armati, attraverso un approccio incentrato sull’uomo». Le nuove tecnologie e l’ ia presentano benefici e danni potenziali. Quindi, risulta «fondamentale mantenere al centro considerazioni etiche e riferimenti all’inviolabilità e sacralità della dignità umana». Inoltre, l’uso di dispositivi come le cosiddette “armi autonome letali” andrebbe «vietato», ha detto ancora, riprendendo Papa Francesco al g7 . Dunque «è della massima urgenza» concordare «un solido strumento giuridicamente vincolante» e stabilire «una moratoria immediata su sviluppo e uso di sistemi di armi autonome letali».