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Nicaragua: il presidente
della Conferenza episcopale esiliato in Guatemala

 Nicaragua: il presidente  della Conferenza episcopale  esiliato in Guatemala  QUO-259
15 novembre 2024

Managua, 15. Il vescovo della diocesi di Jinotega e presidente della Conferenza Episcopale del Nicaragua (Cen), monsignor Carlos Enrique Herrera Gutiérrez, 75 anni, è stato esiliato in Guatemala dalle autorità del Paese mercoledì 13 novembre.

Herrera è il terzo vescovo nicaraguense ad essere esiliato dalle autorità locali; prima di lui sono stati esiliati anche monsignor Rolando José Álvarez Lagos, vescovo della diocesi di Matagalpa, e monsignor Isidoro del Carmen Mora Ortega, della diocesi di Siuna, allontanato il 13 gennaio 2024.

Monsignor Silvio José Báez, vescovo ausiliare di Managua, è dovuto anche andare in esilio nel 2019.

L’esilio di Herrera arriva dopo la sua pubblica denuncia del governo locale di Jinotega. Domenica 10 novembre, durante la messa serale nella cattedrale San Juan Bautista, il presule ha espresso il suo malcontento per i continui eventi rumorosi organizzati dal comune che interrompono le celebrazioni liturgiche. Le sue parole durante la liturgia sono state: «È un sacrilegio quello che il sindaco e tutte le autorità comunali stanno facendo... Chiediamo perdono a Dio per loro e per noi».

Mercoledì, prima dell’allontanamento del vescovo, è stata disattivata la pagina Facebook ufficiale della diocesi di Jinotega, che veniva utilizzato per trasmettere in diretta le messe domenicali, i giovedì eucaristici e altri eventi religiosi, soprattutto quelli presieduti da monsignor Herrera.

In una lettera indirizzata al cardinale Leopoldo José Brenes, arcivescovo di Managua e vicepresidente della Cen, il Consiglio episcopale latinoamericano e dei Caraibi (Celam), ha espresso la propria vicinanza e «fraterna disponibilità» alla Chiesa e a tutti i fedeli del Nicaragua in seguito all’espulsione dal Paese di monsignor Herrera, per la quale esprimono il loro sconcerto. «Gli esprimiamo la nostra solidarietà e preghiamo affinché questa situazione si risolva presto e possa tornare nel suo Paese», si legge nella lettera. Papa Francesco ha più volte espresso la sua vicinanza alla Chiesa in Nicaragua, invitando a pregare per il popolo del Paese centroamericano.