Contrabbandiere
ma di medicinali

«Ah, certo, non ci sono dubbi: è stato proprio contrabbando». Pausa, molto breve. Poi la voce dall’altro capo del telefono si fa ancora più marcata: «E che dovevo fare? Potevo rimanere impotente davanti ad armadi pieni di medicinali che venivano lasciati lì, senza essere utilizzati, mentre avevo dei bambini che stavano morendo?». Che non sia l’inizio della confessione postuma di un criminale pentito lo si capisce subito. Ad esempio, quando racconta come fu durante un viaggio negli Stati Uniti che scoprì per la prima volta l’esistenza dei farmaci antiretrovirali utili per contrastare l’Hiv. E che proprio lì, a Chicago, ebbe l’intuizione che sarebbe stato fondamentale riuscire a portare in Thailandia quegli ultimi ritrovati della scienza se avesse voluto salvare tante vite umane. ...