· Città del Vaticano ·

Con chirografo del Santo Padre

Delocalizzazione
di parte dell’Archivio
e della Biblioteca vaticani

 Delocalizzazione  di parte dell’Archivio  e della Biblioteca vaticani   QUO-256
12 novembre 2024

Pubblichiamo il testo — reso noto stamane, martedì 12 novembre — del chirografo di Papa Francesco circa la delocalizzazione di parte dell’Archivio e Biblioteca Vaticani presso il Pontificio Seminario Romano Maggiore.

La secolare cura per la custodia degli atti e dei documenti che riguardano il governo della Chiesa universale, unita all’impegno per lo sviluppo e la divulgazione della cultura, sono i tratti caratteristici dell’attività dell’Archivio e della Biblioteca Vaticani. Continuatrici dell’opera già iniziata dai miei Predecessori, sin dallo Scrinium della Chiesa di Roma, le due Istituzioni sono oggi chiamate a rendere fruibile questo prezioso patrimonio.

Pertanto, perseguendo lo scopo di contribuire alla più efficace gestione delle attività e alla conservazione dei beni, acquisite le opportune informazioni e competenti pareri,

DECRETO

che siano ampliati gli spazi a disposizione dell’Archivio Apostolico e della Biblioteca Apostolica, utilizzando parte dell’edificio e delle adiacenze che nella zona extraterritoriale di San Giovanni in Laterano ospita il Pontificio Seminario Romano Maggiore, secondo le delimitazioni qui allegate.

A tal fine, le Istituzioni interessate collaboreranno assieme per la realizzazione dei lavori, secondo le rispettive competenze, osservando le disposizioni vigenti, le procedure e le direttive che si renderanno necessarie per una ordinata esecuzione di questa indispensabile opera che la Sede di Pietro pone a servizio della Chiesa e del mondo della cultura.

Nel contempo, dispongo che sia costituita una Commissione composta dai rappresentanti della Segreteria di Stato, dell’Archivio Apostolico Vaticano e della Biblioteca Apostolica Vaticana, per determinare le categorie dei documenti da trasferire nei nuovi ambienti. La Commissione potrà operare da subito, parallelamente ai lavori di realizzazione dell’opera.

Quanto disposto è da ritenersi stabile e valido fin dal momento della pubblicazione su «L’Osservatore Romano».

Dal Vaticano, 29 ottobre 2024

FRANCESCO