La Basilica diventa digitale
«Decodificare per l’uomo di oggi, con l’ausilio della tecnologia digitale, l’intreccio di storia, arte e spiritualità che fanno della basilica un unicum al mondo». Con queste parole, il cardinale Mauro Gambetti, arciprete della basilica e presidente della Fabbrica di San Pietro, ha presentato in Sala Stampa, lunedì 11 novembre, il frutto della collaborazione tra i responsabili della basilica cuore spirituale della cristianità e la Microsoft, una delle più importanti aziende informatiche al mondo.
Per tre settimane droni, fotocamere e laser hanno catturato all’interno della basilica oltre 400mila immagini ad alta risoluzione che sono state poi utilizzate per creare un modello 3 d ultra-preciso della chiesa più famosa della cristianità. L’AI for Good Lab di Microsoft ha elaborato i dati della fotogrammetria del team francese di Iconem, perfezionando il gemello digitale con una precisione millimetrica. Gli algoritmi di intelligenza artificiale hanno colmato le lacune, migliorato i dettagli e creato una ricostruzione virtuale senza soluzione di continuità. Una vera e propria copia virtuale della basilica sorta sulla tomba di Pietro, capolavoro dell’arte e dell’architettura mondiale, nonché simbolo di Roma. Le immagini generate dall’intelligenza artificiale permetteranno dal prossimo 1° dicembre, a chi si collegherà al sito web interattivo della basilica, di visualizzarne sia l’interno che l’esterno vivendo un’esperienza immersiva attraverso modelli 3 d dettagliati e contenuti educativi. Un modello digitale che aiuterà visitatori e pellegrini, ma permetterà anche agli studiosi e ai restauratori di esplorare l’universo policromo del monumento con una precisione e un dettaglio che non ha precedenti.
La Basilica di San Pietro: AI-Enhanced Experience si chiama il nuovo progetto — che si inserisce nella più ampia Missione digitale lanciata dalla Fabbrica di San Pietro — e si basa su tecnologie all’avanguardia per consentire a pellegrini e visitatori di tutto il mondo di ammirare e interagire con la basilica. Sarà possibile riscoprire la sua storia e il suo ruolo di punto di riferimento della cristianità, nonché quello di preziosissimo scrigno d’arte e cultura dell’intera umanità. Il luogo in cui è sepolto l’apostolo Pietro, lo spazio sacro in cui è custodita l’arte generata da geni come il Bramante, Michelangelo, Bernini e Raffaello, il Maderno e il Canova potrà essere esplorato e studiato come mai prima d’ora. Una scelta innovativa voluta dal cardinale Gambetti che ha trovato la piena collaborazione di Microsoft allo scopo di aprire al mondo le porte della basilica — proprio in occasione del prossimo Giubileo — e donare la sua spiritualità, cultura e bellezza, anche a chi sarà impossibilitato a raggiungere Roma nell’Anno Santo. L’intelligenza artificiale ha inoltre aiutato a rilevare e mappare le vulnerabilità strutturali della basilica, come crepe e tessere di mosaico mancanti, e permetterà di orientare al meglio i futuri lavori di conservazione.
Due nuove mostre immersive inaugurate in occasione del Giubileo 2025 all’interno della basilica, Petros Eni e Petros Eni Octagon, offriranno inoltre a pellegrini e visitatori una combinazione particolare di nozioni storiche ed esplorazioni digitali, mostrando aspetti chiave nell’evoluzione della basilica nei secoli. «L’intelligenza artificiale ci permette di ammirare questa basilica in una modalità unica e innovativa mai vista in precedenza», ha affermato in Sala Stampa Brad Smith, vice chairman e presidente di Microsoft. «Questa partnership, che unisce istituzioni e innovazione tecnologica, ha creato un’esperienza memorabile per tutti coloro che vogliono approfondire storia e significato di questo luogo straordinario. Abbiamo generato, anche per le generazioni future, un modello della basilica Vaticana che vivrà per sempre».
di Fabio Colagrande