09 novembre 2024
Nella sua scrittura restano marcate tracce pittoriche. I suoi personaggi usano entrare in scena come attori e i suoi paesaggi vivacemente sbozzati s’appiccicano alla memoria.
G.K. Chesterton visse nel corso degli anni intrisi di malinconia a cui si riferisce con la definizione fin de siècle.
Da questo ineliminabile tedio venne salvato da Whitman e da Stevenson. Eppure qualcosa gli rimase attaccato addosso, rintracciabile nel suo gusto per l’orrido.
Il più celebre dei suoi romanzi L’uomo che fu Giovedì ha come sottotitolo “Un incubo” (…) Avrebbe potuto essere Kafka e Poe, ma coraggiosamente optò per la felicità o finse di averla trovata.
Dalla fede anglicana passò a quella cattolica, che, secondo lui, è basata sul buon senso.
Arguì che la stranezza di tale fede si attaglia ...
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