Per ridare voce
È una chiamata all’azione a livello globale quella lanciata con la prima Conferenza ministeriale sulla fine della violenza contro i bambini e le bambine in tutto il mondo. A rispondere all’iniziativa lanciata dal governo della Colombia e della Svezia, insieme a Unicef e al Rappresentante speciale Onu per la violenza contro i bambini, sono oltre un centinaio di Stati e di organizzazioni della società civile. Il cancelliere colombiano, Luis Gilberto Murillo, aprendo i lavori della Conferenza di Bogotà ha assunto l’impegno a fare del proprio paese un luogo sicuro dove l’infanzia possa svilupparsi in un ambiente sano e libero dalla paura. Murillo ha inoltre incalzato i ministri ed i rappresentanti dei paesi membri dell’Organizzazione mondiale della salute a trasformare gli impegni assunti in azioni concrete. Secondo le stime dell’American Academy of Pediatrics nel 2014 almeno un miliardo di bambini nel mondo — e cioè uno su due — sono stati vittime di violenza sessuale, fisica o emotiva. Un dato che per la Colombia cresce a due ragazzi e ragazze su cinque. Gran parte delle violenze resta sommersa perché avviene a porte chiuse e non viene denunciata. La stessa ministra per i servizi sociali svedesi, Camilla Waltersson, ha sottolineato l’impatto che le violenze hanno sullo sviluppo di patologie gravi durante l’età adulta. Per Save the Chidren la Conferenza rappresenta un’occasione preziosa per la realizzazione di sistemi completi di protezione dell’infanzia, garantendo la sicurezza anche negli ambienti Internet. «È fondamentale – ha aggiunto Inger Ashing, direttrice generale dell’organizzazione – riuscire a raggiungere anche i bambini colpiti da conflitti, disastri, sfollamenti e migrazioni». (stefano leszczynski)