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Ora cercano riparo in Indonesia i Rohingya rifugiatisi in Bangladesh dal Myanmar

Odissea senza fine

Rohingya refugees sit on a truck after being relocated from Southern Aceh province to Banda Aceh on ...
07 novembre 2024

Raggiungono l’Indonesia con barche di fortuna, in fuga dal Bangladesh, dove si erano rifugiati per sfuggire alle violenze in Myanmar. Non c’è pace per i Rohingya, che nel mese di ottobre si sono riversati sulle coste indonesiane a centinaia, con un aumento del 700% rispetto all’anno corso. Secondo le previsioni, le traversate via mare raggiungeranno livelli record nei prossimi mesi con la diminuzione dei venti monsonici e i mari più calmi. Lo afferma Save the Children, che denuncia la crescente insicurezza dei giovani rifugiati nei campi di Cox’s Bazar, in Bangladesh.

Il rischio di rapimenti a scopo di riscatto o di reclutamento dei minori in gruppi armati Rohingya in Bangladesh ha gettato nel terrore migliaia di persone. Sarebbe questo uno dei fattori che spingerebbe i rifugiati a intraprendere una difficile traversata per raggiungere l’Indonesia, esposti al rischio di abusi e alla mercé dei trafficanti. Si tratta di viaggi che possono rivelarsi mortali: quest’anno, infatti, almeno 221 rifugiati Rohingya sono deceduti o risultano dispersi in mare, mentre dal febbraio 2022 si contano 985 persone morte o scomparse durante i viaggi in barca dal Bangladesh o dal Myanmar. Sei persone hanno perso la vita durante la traversata dell’ultima imbarcazione, approdata il 31 ottobre, con a bordo 90 rifugiati Rohingya, tra cui sette bambini.

Sono almeno 395 i rifugiati Rohingya arrivati in Indonesia via mare in ottobre (tra cui 173 bambini), un numero di molto maggiore rispetto ai 49 registrati nello stesso mese nel 2023. Molti di loro vivono ancora in campi temporanei, in attesa di essere dislocati con dei furgoni in altre zone del Paese. Secondo l’agenzia Ansa, solo nella giornata di oggi, 152 Rohingya sono stati trasferiti dal governo distrettuale di Aceh Sud alla capitale della provincia di Aceh. Il gruppo era arrivato il 18 ottobre a Labuhan Hajj.

A risentire maggiormente di tutti questi trasferimenti sono proproprio i bambini Rohingya, che — riferisce Save the Children —, già quando erano in in Bangladesh, non avevano accesso all’istruzione formale, oltre ad essere esposti alla violenza e all’insicurezza nei campi.

«Questo sconcertante aumento dei rifugiati Rohingya arrivati ​​in Indonesia solo nell’ultimo mese dovrebbe essere un campanello d’allarme per la regione — afferma Sultana Begum, responsabile per l’Asia delle politiche umanitarie e di advocacy di Save the Children —. È tempo di uno sforzo regionale rapido e unificato per rafforzare la cooperazione, salvare vite umane in mare, garantire sbarchi sicuri e fornire alle persone l’accesso agli aiuti umanitari e alle procedure per determinare il loro status di rifugiato». (beatrice guarrera)