· Città del Vaticano ·

Fede e poesia in David Maria Turoldo

Due nomi
dello stesso bagliore

 Due nomi dello stesso bagliore  QUO-252
07 novembre 2024
Nel titolo del libro di Mauro Manzoni L’innario turoldiano. La fede cantata dal poeta David Maria Turoldo (Milano, Àncora Editrice, 2024, pagine 160, euro 15.20) ci sono due cose che trovo entusiasmanti. La prima è il chiamare Turoldo poeta, cosa che non è così scontata. Quando si parla della poesia del Novecento, secolo che viene considerato punto di riferimento assoluto per la poesia italiana, raramente o mai lo si cita tra i poeti, benché ci siano, come anche Manzoni afferma, molteplici studi sulla poesia del frate servita, uno dei più grandi poeti del nostro ricco ventesimo secolo, con Carlo Betocchi, Margherita Guidacci, Cristina Campo e Antonia Pozzi. La seconda è l’utilizzo del termine, estremamente caro a Turoldo, “cantare”. Come il libro spiega perfettamente, lui usava il termine ...

Questo contenuto è riservato agli abbonati

paywall-offer
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati