06 novembre 2024
Era il 1950 quando il filosofo e matematico britannico Alan Turing, nell’articolo «Computing machinery and intelligence» apparso sulla rivista Mind, prendendo spunto da un gioco chiamato “gioco dell’imitazione”, poneva un test che divenne criterio per determinare se le macchine fossero in grado di mostrare un comportamento intelligente. Il test prevedeva che la macchina si sostituisse all’uomo nel dare risposte alle domande che venivano poste; qualora fossero state indistinguibili da quelle date dagli esseri umani, allora si sarebbe potuto parlare di “macchine intelligenti”. Turing, considerato il “padre” dell’informatica, intendeva per macchina intelligente quella capace di concatenare idee ed esprimerle.
Dal 1950 ad oggi, con l’avvento dei computers sempre più potenti, lo sviluppo dell’Intelligenza ...
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