Alla radice
06 novembre 2024
Più di mezzo secolo separa Charles Baudelaire e T.S. Eliot, eppure — passata una generazione — essi condividono valori e pensieri. «Sembrano coetanei» osserva, in un saggio, il critico letterario Wallace Fowlie. Entrambi hanno riconosciuto nell’immaginazione la più nobile facoltà dell’uomo. Ciascuno, nella propria epoca, ha dato pronunciato rilievo alle fondamenta su cui basare e costruire il lavoro poetico: l’analisi, la lucidità e l’affermazione del proprio io. Sia Baudelaire che Eliot hanno promosso l’appassionato progetto di riconoscere e di riscoprire gli autentici valori umani e, al contempo, si sono fermamente opposti a tutte le forme di stagnazione che puntualmente l’uomo crea, come rileva Fowlie, per «aggravare la propria condizione di miseria».
Nessuno dei due è mai ...
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