Tra incontri, premi
È durato quasi cinque minuti l’applauso che ha accolto l’ingresso del Papa nel quadriportico della Pontificia Università Gregoriana, dove Francesco si è recato per il Dies Academicus ma anche a suggellare simbolicamente l’incorporazione del Collegium Maximum, del Pontificio Istituto Biblico e del Pontificio Istituto Orientale in un unico ateneo, secondo la nuova configurazione prevista negli Statuti Generali in vigore dal 19 maggio scorso, frutto a sua volta di un chirografo del 2019 dello stesso Francesco.
Un applauso, quello in accoglienza del Papa, che è andato aumentando di volume quando il Pontefice si è posizionato sulla scrivania in velluto rosso e ha salutato i presenti: «Buongiorno a tutti!».
Seduto sotto la statua di Cristo rappresentato nell’atto di inviare i discepoli mentre tiene indietro il mantello, Papa Francesco ha quindi pronunciato la sua lunga lectio magistralis scandita da moniti e raccomandazioni, da aneddoti e neologismi, dalle citazioni dell’Iliade, di Shakespeare e Dostoevskij, dagli insegnamenti di san Basilio e san Francesco Saverio, di san John Henry Newman e san Tommaso Moro, senza dimenticare anche la testimonianza di due storici prepositi generali della Compagnia di Gesù, quali padre Arrupe e padre Kolvenbach.
Ad ascoltarlo erano presenti, seduti in prima fila, tre cardinali: Gianfranco Ghirlanda, patrono del Sovrano Militare Ordine di Malta, già rettore della stessa Gregoriana; Luis Ladaria Ferrer, prefetto emerito del Dicastero per la dottrina della fede; José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero per la cultura e l’educazione. Tutta intorno la comunità accademica dell’ateneo pontificio, inclusa una rappresentanza dei 2952 studenti, provenienti da 121 Paesi di tutti i continenti che frequentano le aule dell’antico Collegio Romano, circa il 20% dei quali laici e laiche, il 40% sacerdoti e religiosi e un altro 40% tra seminaristi e suore.
Ad alcuni degli allievi della Gregoriana, Papa Francesco ha conferito dei Premi accademici per le tre missioni dell’Università. Si tratta dei Premi “Marc and Rachelle Bibeau” agli studenti vincitori della missione del Pontificio Istituto Biblico; il Premio Bellarmino allo studente vincitore della missione del Pontificio Istituto Orientale; i due Premi Bellarmino e Vedovato agli studenti vincitori della missione del Collegium Maximum.
Prima di congedarsi, si è trasferito nell’Aula delle Tesi per incontrare in privato un gruppo di una sessantina di gesuiti di diversa età. Una tradizione dei viaggi apostolici ripetuta anche nelle aule dell’Università da cui sono usciti vescovi, cardinali ma anche Papi, santi e beati. Poco dopo le 11.30 Papa Francesco ha quindi lasciato la Gregoriana, ma prima si è fermato per fare una foto con i dipendenti. Subito dopo si è recato nella cappella degli studenti al piano terra e ha sostato per un momento in preghiera silenziosa davanti al grande quadro della Madonna.
Sulla strada di ritorno l’inconfondibile Fiat 500L bianca invece di proseguire dritto per Casa Santa Marta ha deviato verso Campo de’ Fiori, nel centro di Roma. Francesco ha voluto infatti fare una sosta nell’abitazione privata di Emma Bonino, 76 anni, nota esponente del Partito radicale, ex ministro degli Affari esteri italiano e leader di +Europa, dimessa a fine ottobre scorso dalla struttura sanitaria in cui era ricoverata. In seguito a difficoltà respiratorie, per Bonino il 17 ottobre scorso si era reso infatti necessario il ricovero presso il reparto di terapia intensiva dell’Ospedale romano Santo Spirito. Una settimana dopo è stata trasferita in una struttura privata della capitale e in questi giorni ha fatto ritorno a casa. Il Papa ha voluto quindi farle visita. Una visita del tutto a sorpresa, al termine della quale, il Pontefice, una volta uscito dal portone del palazzo, è stato avvicinato da alcuni passanti e residenti che gli hanno domandato in che condizioni avesse trovato Bonino. «Benissimo» ha risposto Francesco, «lei è sempre molto cordiale».
di Salvatore Cernuzio