· Città del Vaticano ·

Concorso fotografico per il Giubileo

Lo sguardo dei giovani
sullo sport

 Lo sguardo  dei giovani sullo sport  QUO-250
05 novembre 2024

Sport in Motion – l’essenziale resta invisibile agli occhi è il tema del concorso fotografico internazionale promosso dal Dicastero per la cultura e l’educazione, nell’ambito del Giubileo, e rivolto a giovani under 25.

Sport e speranza è il tema proposto, con quattro “categorie”: Sport e famiglia, Sport ed ecologia, Sport e disabilità e Sport e politica.

Fino al 30 aprile sarà possibile presentare fotografie inedite — non modificate con l’uso di intelligenza artificiale e scattate dopo il 2020 — all’indirizzo mail: sportinmotion@dce.va

Ulteriori informazioni e il regolamento del concorso — la partecipazione è gratuita e aperta a tutti, anche a non professionisti — sono disponibili sul sito web del Dicastero per la cultura e l’educazione: www.dce.va

Le 13 fotografie premiate (una per il tema Sport e speranza e tre per ciascuna delle quattro categorie) saranno rese note sabato 14 giugno, in occasione del Giubileo dello sport.

I vincitori — fa presente il Dicastero — saranno presentati al Papa, visiteranno i Musei vaticani, proprio nella prospettiva dell’esperienza artistica, e vedranno le loro fotografie divulgate attraverso i media vaticani.

A sostenere il concorso, come partner, ci sono «L’Osservatore Romano», il Patto Educativo Globale, la Fondazione pontificia Gravissimum educationis e Athletica Vaticana. La giuria è composta da rappresentanti di queste realtà, insieme a Giovanni Zenoni, giovane fotografo sportivo, e a Arturo Mariani, già calciatore della nazionale amputati e oggi allenatore e mental coach.

«L’obiettivo del concorso è unire tre parole che non sempre sono così vicine come dovrebbero: sport-giovani-arte» spiega il cardinale José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero per la cultura e l’educazione. L’iniziativa si propone come «una piattaforma artistica — la fotografia — attraverso la quale i giovani possono raccontare la speranza dello e nello sport», vivendolo «come un luogo di speranza». E manifestandone anche «la dimensione educativa, l’unità tra cultura ed educazione».

Il concorso è, dunque, una proposta ai giovani — particolarmente coinvolti nella pratica, nel linguaggio e nelle immagini dello sport — perché «diventino produttori di arte e non solo consumatori di arte» e «possano raccontare la realtà attraverso i loro occhi, vedendo ciò che gli adulti non sempre riescono a vedere, mostrando quell’“essenziale che è invisibile agli occhi” (Il piccolo principe — Antoine de Saint-Exupéry)».

In particolare, innestate sul tema centrale della «speranza», le quattro «categorie» del concorso (famiglia, ecologia, disabilità e politica) propongono una visione completa, poliedrica, dell’esperienza sportiva. Tessuta di valori incarnati in storie umane di riscatto e di fraternità, di sacrificio e di lealtà, di spirito di gruppo e di inclusione, come in un sempre nuovo Cantico delle creature che è proposta di pace. Ma anche indebolita da «corruzione, violenza, doping e razzismo».

di Giampaolo Mattei