«Confide, surge, vocat te! - Coraggio, alzati, ti chiama!»: è un passo del Vangelo di Marco (10, 49) il motto episcopale scelto da monsignor Domenico Battaglia, arcivescovo di Napoli, che sarà creato cardinale nel Concistoro del prossimo 7 dicembre. Il versetto si riferisce all’incontro tra Gesù e il mendicante cieco Bartimeo e racchiude l’impegno del presule in favore dei più deboli ed emarginati. Un’attenzione espressa anche in diversi suoi scritti, comeVecchie ciabatte... calzari di angeli. La tenerezza di un prete in cammino con gli ultimi e I poveri hanno sempre ragione.
Di origini calabresi, monsignor Battaglia (noto come “don Mimmo”), è nato a Satriano, arcidiocesi di Catanzaro-Squillace, il 20 gennaio 1963. Dopo gli studi nel Seminario liceale locale, ha proseguito la formazione filosofico-teologica nel Pontificio seminario regionale San Pio x a Catanzaro.
Il 6 febbraio 1988 è stato ordinato sacerdote a Satriano dall’arcivescovo Antonio Cantisani. Ha poi guidato il Seminario liceale catanzarese e, tra il 1992 il 1999, ha ricoperto diversi incarichi, tra cui quello di direttore dell’Ufficio diocesano per la Cooperazione missionaria tra le Chiese, incentrando la sua missione sulla cura degli “scartati”. Ne è esempio il Centro calabrese di solidarietà, da lui guidato tra il 1992 e il 2016: dedita al recupero delle persone affette da tossicodipendenze, la struttura è legata alle Comunità terapeutiche (CeIS) di don Mario Picchi. Dal 2000 al 2006 Battaglia è stato anche vicepresidente della “Fondazione Betania” di Catanzaro, opera caritativa diocesana, e fino al 2015 è stato presidente nazionale della Federazione italiana delle Comunità terapeutiche.
Eletto il 24 giugno 2016 da Papa Francesco alla sede vescovile di Cerreto Sannita - Telese - Sant’Agata de’ Goti, ha ricevuto l’ordinazione episcopale il 3 settembre 2016 nella cattedrale di Catanzaro dall’arcivescovo Vincenzo Bertolone. Il 12 dicembre 2020 il Pontefice lo ha promosso arcivescovo metropolita di Napoli, dove ha fatto l’ingresso il 2 febbraio 2021, successore del cardinale Crescenzio Sepe.