La Pontificia Università Gregoriana porta avanti «una delicata missione» che si sviluppa «da Roma per il mondo» con due finalità: rendere presente «la multiforme sapienza di Dio» e portare la speranza «di un mondo di giustizia e pace». Lo ha ricordato stamani padre Arturo Sosa Abascal, vice gran cancelliere dell’ateneo e preposito generale della Compagnia di Gesù, nel saluto rivolto al Santo Padre.
Dopo aver ringraziato il Pontefice per il suo «generoso ministero» che «per mezzo del cammino sinodale» sta «dando forza ad un Popolo di Dio inclusivo, corresponsabile nel seminare il seme della Buona Notizia della riconciliazione in Cristo» il religioso ha sottolineato come il lavoro universitario debba essere sempre più «uno strumento effettivo di collaborazione nella missione che il Signore ha affidato alla sua Chiesa». «Attraverso l’insegnamento — ha spiegato infatti padre Sosa — si contribuisce alla formazione integrale di persone intellettualmente ben formate, aperte al mistero di Dio presente nella complessa realtà del mondo e capaci di riflettere sul dono della fede che infiamma i loro cuori».
Di qui, il richiamo alla scienza, alla filosofia e alla teologia, discipline che portano «alla comprensione più profonda della creazione» contribuendo ad «aprire nuovi cammini alla fede che si impegna nella trasformazione della società umana per renderla più giusta, più solidale e più rispettosa della creazione».
Inserito in molti modi «nella trama della storia umana» l’ateneo — ha proseguito il vice gran cancelliere — collabora «alla riconciliazione di tutte le cose in Cristo» attraverso un apostolato universitario «complesso e appassionato» svolto tra le varie culture e i vari Paesi del mondo. L’auspicio è dunque quello di una società che sia in grado di riporre «nell’amore il fondamento delle relazioni riconciliate tra gli esseri umani, con la natura e con la Trinità santa».
Infine, il preposito generale dei gesuiti ha descritto la comunità universitaria come «una bella espressione del Popolo di Dio, in cui camminano insieme persone di diverse culture e generazioni, rendendo presente il messaggio del dono di Dio».