Affinché «salvezza»
05 novembre 2024
Occorre strappare la morte alla cronaca. Lo fa mirabilmente quella narrazione che più di ogni altra ci introduce al cristianesimo nascente. Luca, medico secondo la tradizione, tratta la morte e la vita non come fatti nudi, puntuali, ma come processi trasformativi personali e comunitari. Gli Atti degli Apostoli — così chiamiamo il secondo volume della sua testimonianza — sono dinamismo puro: azione, appunto. Si direbbe: il contrario della morte.
Eppure, una croce e un sepolcro sono l’epicentro della vita nuova che risveglia dal sonno una persona dopo l’altra, fino a giungere — impossibile incatenarla — al cuore del mondo. Solo una scienza morta può illudersi di ridurre la morte a un dato.
Quando è umana, ogni chiusura di una vita è apertura e interrogativo. A morire, infatti, non è un oggetto: le ...
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