Saldi nella fede
Mentre scrivo, è il 392° giorno di guerra nella Striscia di Gaza.
Qualche giorno fa, il 28 ottobre, è stato il mio compleanno: ho compiuto 19 anni. Anche mio fratello Yousef, che è nato il 30 ottobre, ha compiuto gli anni: 18.
È la seconda volta che festeggio il mio compleanno durante questa guerra difficile, la prima era stata l’anno scorso, dopo tre giorni dalla notizia che la nostra casa era stata distrutta il 25 ottobre.
Insieme a mio fratello, abbiamo festeggiato il compleanno con la famiglia, anche con padre Gabriel Romanelli, il parroco della chiesa della Sacra Famiglia dove siamo rifugiati, e con le suore.
La nostra vita è diventata un incubo da quando è iniziata questa pericolosa guerra. Molte cose che facevamo semplicemente, ora non possiamo più farle e soffriamo molto.
Ringrazio Dio per la mia vita, continuo a pregare per la pace nella nostra Terra Santa e prego intensamente per la mia vocazione. Avrei dovuto recarmi in Italia il 3 novembre 2023 per discernere la mia vocazione e studiare teologia, ma, a causa della guerra, ora è tutto difficile. Non possiamo viaggiare e uscire da Gaza, perché tutti i valichi di frontiera sono chiusi dal 7 maggio 2024.
Mio fratello Yousef è uno studente delle superiori che si trova all’ultimo anno di scuola, frequentando un corso ufficiale del Ministero dell’Istruzione che è stato pubblicato durante la guerra a settembre.
Nonostante tutte queste sofferenze e sfide, restiamo saldi nella nostra fede e confidiamo che il nostro Signore Gesù porti pace e salvezza nella nostra Striscia distrutta e nella Sua Terra Santa. Speriamo che una bella vita stia arrivando e preghiamo che il prossimo giorno sia migliore.
di Suhail Abo Dawood