· Città del Vaticano ·

Il potere dei racconti in «Quattordici giorni»

Dalla terrazza della vita
nel tempo sospeso del covid

 Dalla terrazza della vita nel tempo sospeso del covid  QUO-249
04 novembre 2024
In piena pandemia da coronavirus, in una New York da cui i ricchi sono fuggiti verso le seconde case di campagna o della costa, c’è un caseggiato di sei piani, malmesso e senza ascensore, in Rivington Street, nel Lower East Side. Vi sono rintanati — racconta Quattordici giorni a cura di Margaret Atwood e Douglas Preston (Firenze, Ponte alle Grazie, 2024, pagine 452, euro 20, traduzione di Guido Calza) — gli inquilini ai quali resta, unica evasione da una prigionia che la pandemia impone, il terrazzo dello stabile. La custode — che sapremo alla fine (in un vero colpo di scena magistrale) chiamarsi Yssenia Grigorescu — è quella che parla in apertura di romanzo, partendo proprio dalla sua vita e dalla descrizione dello squallido appartamento toccatole che si trova nel seminterrato. È un ricovero che comunque le fa ...

Questo contenuto è riservato agli abbonati

paywall-offer
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati