· Città del Vaticano ·

Lettera del Papa nel centenario dell’erezione dell’Amministrazione Apostolica dell’Estonia

Costruire una società radicata nella pace e
nella dignità di ogni persona

 Costruire una società radicata nella pace  e nella dignità di ogni persona   QUO-249
04 novembre 2024

«Edificare una società radicata nella pace, nella giustizia, nella solidarietà e nella dignità di ogni persona umana» soprattutto nel contesto dell’attuale guerra in Europa, fonte di «profonda preoccupazione e che fa tragicamente riecheggiare i momenti più bui dei tempi passati»: è il mandato che Papa Francesco affida ai cattolici estoni in una lettera inviata il 3 novembre al vescovo di Tallin, Philippe Jourdan, in occasione del centesimo anniversario dell’erezione dell’amministrazione apostolica dell’Estonia. Ecco una nostra traduzione dell’inglese del documento pontificio.

A Sua Eccellenza Reverendissima
Philippe Jourdan
Vescovo di Tallinn

Con grati ricordi del mio viaggio apostolico del 2018 nel vostro Paese, invio cordiali saluti, insieme all’assicurazione della mia vicinanza spirituale, a Lei e all’intera comunità cattolica nella lieta occasione del centesimo anniversario della creazione dell’Amministrazione Apostolica dell’Estonia, recentemente elevata a diocesi.

Questa importante pietra miliare nella vostra storia segna un secolo di profonda fedeltà alla fede cattolica, che ha permesso a questa piccola e tuttavia vibrante Chiesa di essere una fonte di compassione e di nutrimento spirituale per innumerevoli uomini e donne in tutta la nazione. Al tempo stesso, questo anniversario commemora l’incrollabile speranza e fiducia nel Signore attraverso decenni di sofferenza, occupazione e oppressione.

A tale riguardo, mentre riflettete su questi ultimi cento anni, mi unisco a voi nel rendere grazie a Dio Onnipotente per l’esempio di fede offerto dai vostri coraggiosi e resilienti antenati, che sono stati determinanti nel nutrire e sostenere la comunità cattolica in Estonia. In particolare, penso al servo di Dio arcivescovo Eduard Profittlich, la cui testimonianza di Cristo e la cui fortezza nel rimanere vicino al suo gregge, fino a versare il proprio sangue, ha gettato semi che danno frutto ancora oggi. Possa la sua testimonianza essere sempre fonte d’ispirazione per voi e ricordarvi che anche le piante più minuscole, i gesti più piccoli e le offerte più modeste possono crescere ben oltre i loro umili inizi fino a dare una ricca messe (cfr. Mt 13, 31-32).

Inoltre, confido che questa mirabile eredità di fede e di carità che caratterizza la vostra diocesi incoraggi la generazione presente di sacerdoti, religiosi e fedeli laici a continuare a crescere nel gioioso discepolato missionario mentre guardano al futuro. Di fatto, possa questo centenario essere un’opportunità di rinnovamento spirituale nella vostra terra, innescando un nuovo senso di zelo per l’evangelizzazione, specialmente tra i giovani. In tal modo, riusciranno a proclamare con maggiore efficacia il messaggio di Dio di amore, misericordia e riconciliazione e, così, portare la luce di Gesù e la forza liberatrice del Vangelo ai molti uomini e donne di oggi che addirittura nemmeno credono in Dio.

È inoltre mia speranza che i cattolici dell’Estonia, mentre cercano di edificare una società radicata nella pace, nella giustizia, nella solidarietà e nella dignità di ogni persona umana, lavoreranno sempre più con gli uomini e le donne di altre denominazioni cristiane nel dare una testimonianza unita delle promesse di Dio. Ciò è particolarmente importante nel contesto dell’attuale guerra in Europa, che è fonte di profonda preoccupazione e che fa tragicamente riecheggiare i momenti più bui dei tempi passati. Tuttavia, lo Spirito Santo può guidarvi a essere un segno eloquente della fiducia costante nella provvidenza di Dio e condurre i cristiani estoni, insieme a tutte le persone di buona volontà, a tendere la mano dell’amicizia ai rifugiati e a nostri fratelli e sorelle più vulnerabili. Possa Cristo il Principe della Pace benedirvi con i suoi doni di perseveranza, unità fraterna e concordia.

Con questi sentimenti, è mia fervente preghiera che la grazia di Dio continui ad accompagnare Lei, il clero, i religiosi e i fedeli laici della Chiesa in Estonia mentre iniziate il prossimo capitolo del vostro viaggio pieno di fede, speranza e amore. Affidando tutti voi all’intercessione di san Vittore e all’amorevole protezione di Maria, Madre della Chiesa, imparto volentieri la mia Benedizione come pegno di abbondanti grazie celesti.

Roma, San Giovanni in Laterano, 1° novembre 2024

Francesco