31 ottobre 2024
Mario, nome «d’uomo comunissimo e vicino, nome da barista manutentore, ragazzo acerbo del tuo ardore» scriveva Davide Rondoni nel 2008, a tre anni dalla nascita al Cielo di Mario Luzi, parlando del suo maestro e amico, descritto come un poeta dall’ispirazione perennemente giovane, come un indomito principiante. Un aggettivo che potrebbe essere scambiato, a un primo sguardo, per un’offesa.
Si tratta invece di un complimento, o meglio, della presa di coscienza di un dono. Tra l’altro, “principiare” in toscano è il verbo più colloquiale e familiare, la parola usata più spesso per dire iniziare; è degno di fiducia un maestro, vuole sottolineare Rondoni, solo in quanto principiante, capace, cioè, ogni volta di iniziare, di lasciarsi generare e rigenerare da quello che succede intorno a lui, ...
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