La concubina del Levita, Rispa, Agar e Tamar sono quattro donne bibliche vittime di violenza e di odio. La concubina del Levita, narrata nel libro dei Giudici, è uno degli episodi più bui della storia d’Israele, una storia horror: uno stupro di gruppo su una donna (senza nome) il cui corpo viene poi profanato, smembrato in dodici pezzi da inviare alle dodici tribù israelitiche. «Ora, chiunque vide ciò disse: “Una cosa simile non è mai accaduta né si è mai vista, da quando i figli d’Israele uscirono dal paese d’Egitto, fino al dì d’oggi! Prendete il fatto a cuore, consigliatevi e parlate”».
Rispa, menzionata nel secondo libro di Samuele, è una sposa secondaria di re Saul da cui ha due figli, e che subisce violenza anche dal comandante dell’esercito Abner. Quando il nuovo re Davide immola a una distorta idea di giustizia retributiva l’intera famiglia del suo spietato predecessore, Rispa non si rassegna alla morte dei figli, non accetta che i loro corpi impiccati siano abbandonati alle intemperie e alle fiere. Ne custodisce i cadaveri, assicura loro la dignità della sepoltura. E con questo gesto di compassione mette fine alla guerra.
Agar, raccontata nel libro della Genesi, è la schiava egiziana di Sara, moglie di Abramo, che patisce una triplice violenza: quella della schiavitù; quella di Sara che non riuscendo ad avere un figlio la offre a suo marito con l’obiettivo di adottarne il bambino al momento del parto; quella di Abramo che la scaccia insieme al piccolo Ismaele quando Sara genera un figlio suo, Isacco.
Tamar, descritta nel secondo libro di Samuele, è la bellissima figlia di Davide di cui si innamora il fratellastro Amnon, che dopo averla violentata, passa dall’amore all’odio e la scaccia di casa. Sarà l’altro fratello Assalonne a vendicare il disonore arrecatole.
A queste quattro donne dà la parola la scrittrice Rosella Postorino, che firma il libretto dello spettacolo Il buio non ha voce andato in scena al Teatro Petruzzelli di Bari nell’ambito della rassegna ”È tempo di cambiare musica”, una iniziativa della Fondazione Teatro Petruzzelli di Bari e Regione Puglia in collaborazione con due associazioni italiane contro la violenza sulle donne: Una nessuna centomila e Giraffa onlus.
Quattro monologhi per voce recitante (l’attrice Maddalena Crippa), mezzosoprano (Marina Comparato) e orchestra (quella del Teatro Petruzzelli di Bari diretta da Alessandro Cadario) con la musica di Matteo D’Amico.
Pubblichiamo il monologo La concubina del Levita.