· Città del Vaticano ·

A Ginevra la Conferenza dell’IFRC

La guerra colpisce
500 milioni di bambini

A displaced Palestinian woman stands with her children next to the rubble of destroyed buildings on ...
29 ottobre 2024

Fino al 31 ottobre i membri della Federazione internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (IFRC) saranno impegnati a Ginevra nei lavori della 34ª Conferenza internazionale. L’evento quest’anno si svolge in concomitanza con il 75esimo anniversario delle quattro Convenzioni di Ginevra del 1949, che posero le basi del diritto umanitario internazionale. Una coincidenza questa che ha spinto la Federazione a rilanciare come prioritario il tema della difesa in particolare dei civili e dei bambini negli oltre 100 conflitti armati in atto, molti dei quali ignorati dalla comunità internazionale e dai media.

Ricordando l’apertura dei lavori della Conferenza di Ginevra lo stesso Papa Francesco dopo la preghiera domenicale dell’Angelus ha voluto lanciare il proprio appello affinché anche in guerra «venga rispettato il diritto internazionale e umanitario» verso i popoli, l’integrità dei luoghi civili e di culto. Il Pontefice citando le più recenti guerre in atto dall’Ucraina al Medio Oriente, ha lanciato un appello al risveglio delle coscienze per i bambini e i civili che vengono «massacrati ogni giorno».

«Il cessate il fuoco – dice Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia parlando con i media vaticani — non riguarda soltanto i conflitti sui quali è più alta l’attenzione. Nel mondo, ci sono almeno 500 milioni di bambini che vivono in zone di conflitto e non è un’esagerazione dire che oggi viviamo la peggiore epoca dal 1946 per quanto riguarda l'infanzia colpita dalle guerre».

All’appello lanciato dal Papa ha voluto unirsi con gratitudine anche il presidente della Croce Rossa Italiana, Rosario Valasto, che ha ricordato come anche agli aiuti umanitari spesso non venga garantito l’accesso nelle aree di crisi e che gli stessi operatori umanitari, che dovrebbero riuscire a lenire le sofferenze e le conseguenze della guerra, non riescono ad agire in sicurezza.

Un tema quest’ultimo che le organizzazioni umanitarie internazionali sollevano con sempre maggiore frequenza, come accaduto a Roma in occasione dell’ultimo vertice della Fao quando la direttrice del Programma Alimentare Mondiale, Cindy Hensley McCain, ha esordito denunciando il fatto che non è raro che gli operatori umanitari diventino con sempre maggiore frequenza bersagli delle parti in conflitto.

Secondo i dati diffusi all’inizio dell’estate dalle Nazioni Unite, le morti civili nei conflitti armati sono aumentate nel solo 2023 del 72%, la percentuale di donne uccise è raddoppiata e quella dei bambini triplicata.

«Noi non possiamo che ribadire gli impegni che ogni singolo Stato ha formalmente assunto a livello internazionale — sottolinea ancora Iacomini —. Le Nazioni Unite devono tornare ad essere il luogo dove i Paesi riescono a trovare un’occasione di confronto e di dialogo. Deve essere un investimento sulle generazioni future».

La plenaria della Conferenza internazionale della Federazione della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa si concentrerà soprattutto sui temi della prevenzione delle violazioni del diritto umanitario internazionale in particolare affrontando nella giornata odierna su alcuni specifici ambiti tra i quali spiccano: la guerra nei centri urbani, la tutela dell’ambiente nei conflitti armati e i sistemi d’arma autonomi e automatizzati.

di Stefano Leszczynski