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Dal 2022 lo Smom ha mobilitato oltre 60 milioni di euro per gli aiuti

In Ucraina l’emergenza umanitaria più grave dalla seconda guerra mondiale

 In Ucraina l’emergenza umanitaria  più grave dalla seconda guerra mondiale  QUO-240
22 ottobre 2024

Dall’inizio della guerra nel febbraio 2022, l’Ordine di Malta è in prima linea nel fornire aiuti umanitari alla popolazione ucraina, dando supporto a circa 4 milioni di persone. Distribuite più di 10.000 tonnellate di aiuti in oltre 70 località diverse; 300.000 persone sono state assistite alle frontiere e sono stati allestiti più di 60 rifugi per ospitare gli sfollati.

Il Sovrano Militare Ordine di Malta (Smom) ha reso noti lunedì in una conferenza presso la Villa Magistrale a Roma i dati relativi all’intervento umanitario in favore della popolazione ucraina colpita dalla guerra e i progetti avviati nel Paese per offrire assistenza psico-sanitaria alle vittime più fragili del conflitto, tra i quali si contano oltre 45.000 bambini e minori. Ad aprire i lavori nella sala del Capitolo il Gran Cancelliere, Riccardo Paternò di Montecupo, che ha ribadito la neutralità e l’azione apolitica dell’Ordine nel fornire assistenza a migliaia di rifugiati ucraini e di sfollati interni. Un’azione umanitaria resa possibile anche dall’accordo di collaborazione bilaterale firmato con il governo ucraino nel 2019, che ha facilitato la fornitura di migliaia di tonnellate di aiuti materiali e la creazione di corridoi umanitari per la popolazione in fuga dai combattimenti.

Un ruolo fondamentale quello del Sovrano Militare Ordine di Malta in campo umanitario che è stato ricordato con gratitudine dall’ambasciatore ucraino presso la Santa Sede e lo Smom, Andrii Yurash, e dal primo ministro Denys Shmyhal, in un videomessaggio inviato per l’evento.

Nell’ambito dell’attività diplomatica e delle relazioni internazionali tese all’assistenza umanitaria e alla ricerca di vie per favorire un ritorno alla pace, l’ambasciatore dell’Ordine a Kiev Antonio Gazzanti Pugliese di Cotrone ha ricordato che la rappresentanza diplomatica del Sovrano Militare Ordine di Malta non ha mai lasciato l’Ucraina, neanche nei momenti più drammatici della guerra in atto. Una decisione necessaria anche al coordinamento degli aiuti attraverso il Malteser International, che è l’agenzia di soccorso internazionale dell’Ordine, e il Malteser Relief Service, l’organismo ucraino di riferimento.

Il pericolo più insidioso per i civili ucraini oggi è rappresentato dalla spropositata quantità di mine disseminate sul territorio del Paese. Sono oltre 100.000 le persone amputate in Ucraina — una stima per difetto spiega il dottor Yehor Iordek del Feofania hospital — e almeno il 70 per cento di queste presenta patologie legate alla “sindrome dell’arto fantasma”. Una patologia talmente impattante da un punto di vista psicologico da provocare gravi episodi di ansia e depressione, arrivando nel 30 per cento dei casi al suicidio. E per questo che tra i progetti umanitari lanciati dallo Smom in Ucraina assumono particolare importanza quelli di tipo psico-sanitario come l’apertura dal 2022 di una clinica per protesi a L’viv e che ad oggi ha fornito oltre 250 arti artificiali.

Le risorse mobilitate in favore della popolazione bisognosa di assistenza ammontano ormai a 60 milioni di euro, ma accanto a questo concreto intervento umanitario, c’è stata fin dall’inizio della guerra una continua azione diplomatica con appelli a ridurre le sofferenze umane al Summit of the future (settembre 2024), al Consiglio di sicurezza Onu (settembre 2023 e 2024) e alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco (febbraio 2024). «Le persone — testimonia l’ambasciatore dell’Ordine a Kiev — non hanno più lacrime. I bambini sono tra coloro che maggiormente soffrono le difficoltà del momento per la mancanza di socializzazione, gioco, studio».

«I dati ufficiali — spiega Pavlo Titko del Malteser Relief Service — sono drammatici: 3 milioni i bambini direttamente colpiti dalla guerra e 15.551 i feriti e 633 quelli che hanno perso la vita».

In questo contesto, i servizi d’emergenza che offrono supporto psicologico diventano un elemento imprescindibile per garantire non solo l’immediata sopravvivenza delle persone, ma la futura ricostruzione dell’intera società ucraina che uscirà da questa guerra e dovrà riabituarsi a vivere in pace.

di Stefano Leszczynski