· Città del Vaticano ·

Quei volti che guardano
al popolo di Dio

 Quei volti che guardano al popolo di Dio   QUO-239
21 ottobre 2024

I volti dei quattordici nuovi santi sembrano abbracciare con lo sguardo, nei drappi appena mossi dal vento, i trentacinquemila fedeli che ieri, per nulla scoraggiati da un cielo gravido di pioggia, hanno riempito piazza San Pietro “illuminando” gioiosamente la messa con il rito di canonizzazione presieduta da Papa Francesco.

Una celebrazione che assume un significato particolare perché ieri si celebrava contemporaneamente la 98a Giornata missionaria mondiale.

Dopo il saluto liturgico e il canto del Veni, Creator Spiritus, il cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle cause dei santi, accompagnato dai postulatori, ha rivolto al Pontefice la petitio e ha brevemente presentato la vita dei quattordici, tra i quali due italiani: gli undici “martiri di Damasco”, ovvero Manuel Ruiz López e sette compagni dell’ordine dei frati minori, e Francesco, Mooti e Raffaele Massabki, laici maroniti; Giuseppe Allamano, fondatore degli Istituti dei Missionari e delle Suore missionarie della Consolata; Marie-Léonie Paradis ed Elena Guerra, fondatrici rispettivamente delle Congregazioni delle Piccole Suore della Santa Famiglia e delle Oblate del Santo Spirito, dette “Suore di Santa Zita”.

In latino il Pontefice ha letto la formula di canonizzazione e dopo aver elencato i nomi dei quattordici ha concluso: «Li iscriviamo nell’Albo dei Santi, stabilendo che in tutta la Chiesa essi siano devotamente onorati». Palpabile l’emozione che si leggeva negli occhi dei postulatori, il francescano Giovanni Califano e il vescovo maronita Giovanni Rafic Warcha, per i martiri di Damasco; il missionario della Consolata Giacomo Mazzotti, per Allamano; Valentina Culurgioni per Marie-Léonie Paradis e Paolo Vilotta per Elena Guerra. Agli scroscianti applausi della piazza ha fatto seguito la processione delle reliquie, durante la quale sono stati offerti simbolicamente da rappresentanti del Popolo di Dio incenso per la venerazione delle stesse e fiori.

Alla liturgia della Parola la prima lettura, in spagnolo, è stata tratta dal Libro di Isaia mentre per la seconda, in francese, è stato scelto un passo della Lettera agli Ebrei. Il brano del Vangelo di Marco (10, 35-45) letto anche in greco, è quello che racconta dell’ammonimento di Gesù agli apostoli: «chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore». Alla presentazione delle offerte, significativa la presenza di familiari dei fratelli Massabki e di Marie-Léonie Paradis.

Le preghiere dei fedeli sono state lette in lingua italiana, invocando Dio affinché «sostenga Papa Francesco nell’apostolica missione di testimoniare a tutti il mistero della sua misericordia»; in inglese, chiedendo all’Onnipotente di ispirare ai governanti «pensieri di pace e azioni di concordia per il bene dei popoli»; in arabo, pregando per i malati, gli indifesi e gli infelici; e in tedesco perché «il Signore fonte di ogni santità, conceda ai rinati dall’acqua e dallo Spirito di annunciare al mondo la potenza del suo amore che salva».

Con il Pontefice hanno concelebrato 65 cardinali, con numerosi presuli, prelati e sacerdoti. Al momento della consacrazione sono saliti all’altare oltre al cardinale Semeraro, i patriarchi Pierbattista Pizzaballa, di Gerusalemme dei Latini, e Béchara Boutros Raï, di Antiochia dei Maroniti. Questi ultimi due erano in rappresentanza dei martiri di Damasco, gli arcivescovi Luc Cyr, di Sherbrooke, per Marie-Léonie Paradis, e Paolo Giulietti, di Lucca, per Elena Guerra — e James Lengarin, superiore Generale dei Missionari della Consolata, per Allamano.

Insieme con il corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede erano gli arcivescovi Edgar Peña Parra, sostituto della Segreteria di Stato, Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni internazionali, e monsignor Javier Domingo Fernández González, capo del Protocollo.

Le delegazioni ufficiali erano guidate, per l’Italia, dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella; per il Sovrano Militare Ordine di Malta, dal Gran maestro, fra John Dunlap; per la Spagna, dal ministro della Presidenza, Félix Bolaños; per l’Austria, dal vice governatore della Regione del Tirolo, Josef Geisler; per il Canada, dal deputato federale di Sherbrooke, Élisabeth Brière.

Hanno animato la celebrazione i canti della Cappella Sistina, diretta dal maestro Marcos Pavan, e dei cori ospiti giunti da Ramsau, Tirolo, dalla parrocchia di San Marun e da Lucca.

di Rosario Capomasi