
16 ottobre 2024
I premi Nobel nelle scienze di quest’anno non solo confermano che l’intelligenza artificiale si è già tagliata uno spazio di rilievo nell’ambito della ricerca scientifica, ma anche che essa potrebbe diventare, in tempi molto ravvicinati, un’utensile imprescindibile per i ricercatori in fisica, in chimica e in biologia.
Per la prima volta, infatti, l’intelligenza artificiale stessa è stata oggetto di un premio Nobel, quello attribuito, per la fisica, a John Hopfield e Geoffrey Hinton per il loro lavoro pioneristico nel cosiddetto machine learning. L’autoapprendimento è una delle qualità basilari dell’intelligenza artificiale, che permette a quest’ultima di risolvere problemi complessi con efficienza e precisione. In termini più tecnici, la capacità di una macchina di imparare da sola ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati

Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati