
Con la popolazione allo stremo continua, pur tra mille difficoltà, la somministrazione di cibo nelle cucine comunitarie in Sudan dove milioni di persone soffrono di fame acuta e rischiano di contrarre gravi malattie. Purtroppo, violenze, arresti, distruzioni e saccheggi stanno ostacolando l’attività dei volontari che hanno allestito delle cucine per arginare la difficile situazione ed alleviare le sofferenze della popolazione disperata. Alcuni — intervistati dall’agenzia Reuters — hanno dovuto interrompere la distribuzione di cibo perché minacciati di morte. Nonostante i donatori abbiano incrementato il loro sostegno mettendo a disposizione più risorse, i volontari continuano a subire attacchi e soprusi da parte delle forze paramilitari. «Le cucine comunitarie in Sudan — ha affermato Eddie Rowe, direttore nazionale del World Food Programme delle Nazioni Unite — sono un’àncora di salvezza per le persone intrappolate nelle aree di conflitto».
Nella foto, una donna sudanese di una cucina comunitaria, gestita da volontari locali, pur sapendo dei pericoli a cui va incontro, prepara un pasto per le persone colpite dalla fame estrema e fuori dalla portata degli aiuti internazionali, a Omdurman. (francesco ricupero)