· Città del Vaticano ·

Il racconto di Oumayma Farah, dell’Ordine di Malta, testimonia il dramma del popolo libanese

«Si vive di ora in ora
e si piange la separazione
dalle famiglie»

Displaced families get clothes outside the famous Skybar club, which became a shelter for the ...
03 ottobre 2024
Non si è mai visto un Libano così, con un milione di sfollati, molti dei quali dormono sui marciapiedi, altri che vengono accolti dalle scuole che offrono un rifugio, ma che non sono attrezzate, le persone non mangiano e non si possono lavare, ed è comparsa la scabbia. Oumayma Farah parla con emozione, trattenendo le lacrime di dolore per una situazione che il suo Paese non ha mai vissuto prima, nonostante, spiega lei stessa, «i libanesi abbiano vissuto il trauma di due occupazioni, quella israeliana e quella siriana; la guerra del 2006; l’esplosione del porto nel 2020 e le ripercussioni di una grave crisi economia sociale e finanziaria». Eppure, ammette lei che, in qualità di direttrice della comunicazione dell’Associazione libanese dell’Ordine di Malta, dell’aiuto umanitario ha fatto la sua vita, ...

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