· Città del Vaticano ·

La Seconda sessione della XVI Assemblea generale del Sinodo dei vescovi

Presentati i fondamenti dell’«Instrumentum laboris»

 Presentati  i fondamenti dell’«Instrumentum laboris»  QUO-224
03 ottobre 2024

Dopo la 1ª Congregazione generale svoltasi nel pomeriggio di ieri, stamani 3 ottobre sono ripresi i lavori della Seconda sessione della xvi Assemblea generale del Sinodo dei vescovi, dedicato al tema della sinodalità. Ad inizio della seduta, è stato proclamato un passo del Vangelo di Luca e si è tenuta un’invocazione al dono della pace. Nell’Aula Paolo vi erano presenti 356 persone su 365 e sono stati eletti i relatori di ogni Gruppo di lavoro. Ha inoltre preso il via il primo dei cinque moduli di riflessione, dedicato al primo capitolo dell’Instrumentum laboris (IL), quello sui “Fondamenti”. È stato il relatore generale del Sinodo, cardinale Jean-Claude Hollerich, a richiamare la struttura della prima Sezione dell’IL, intitolata appunto “Fondamenti”. Si tratta, ha detto, di «delineare i fondamenti della visione di una Chiesa sinodale missionaria, invitandoci ad approfondire la comprensione del mistero della Chiesa».

La prima Sezione dell’IL del resto, ha spiegato il porporato, «ha uno statuto diverso dalle tre parti che seguono, su cui lavoreremo nei moduli successivi» e «raccoglie la consapevolezza che in questi anni si è andata consolidando e in particolare le convergenze che lo scorso anno abbiamo riconosciuto ed espresso nella Relazione di Sintesi».

Il relatore generale del Sinodo ha dunque ricordato alcuni passi dell’Instrumentum laboris: «Siamo un unico Popolo di Dio, chiamato a essere segno e strumento dell’unione con Dio e dell’unità del genere umano. Lo facciamo camminando insieme nella storia, vivendo la comunione che si alimenta alla vita trinitaria, promuovendo la partecipazione di tutti, in vista della comune missione». Non si tratta, ha proseguito, «di riaprire il dibattito» su quanto già approvato lo scorso anno, ma di «prendere il tempo necessario per riappropriarcene e collocarci all’interno di un orizzonte». Eventuali «nuove intuizioni, o magari idee per una migliore formulazione dei contenuti» emerse eventualmente nello scambio saranno «benvenute», ha chiarito, e rappresenteranno un contributo alla stesura del Documento finale.

Il cardinale Hollerich ha poi sottolineato che il primo Modulo offrirà anche «l’occasione di risintonizzarci con il metodo di lavoro nei gruppi e in plenaria» anche se il metodo, adattato alle finalità specifiche della Seconda sessione, è mutato rispetto allo scorso anno. Il relatore generale ha infine lasciato la parola al segretario speciale, il gesuita Giacomo Costa, che ha illustrato il metodo di lavoro dei Moduli.

Ieri pomeriggio il segretario generale del Sinodo, cardinale Mario Grech aveva comunicato che pastori e responsabili ecclesiali, ma anche e soprattutto ogni fedele, uomo o donna, e ogni gruppo, associazione, movimento o comunità potranno far pervenire contributi, osservazioni e proposte ai Gruppi di studio del Sinodo. Tutti potranno in questo modo offrire il proprio apporto fino al mese di giugno 2025, quando i 10 Gruppi — e con essi anche la Commissione canonistica — cesseranno di essere operativi. L’iniziativa risponde alla raccomandazione di Papa Francesco (Lettera al Segretario Generale del Sinodo, 22 febbraio 2024) affinché i Gruppi, istituiti per approfondire questioni teologiche presenti nella Relazione di Sintesi della Prima Sessione della xvi Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, «lavorino secondo un metodo autenticamente sinodale».

Ciò significa, ha spiegato il cardinale Grech, «che, al loro interno, tali Gruppi sono chiamati a favorire l’effettiva partecipazione di tutti i membri», ma anche «a restare aperti a una partecipazione più ampia, quella dell’intero Popolo di Dio».

Sarà cura della segreteria generale del Sinodo, cui il Pontefice ha chiesto di farsi garante del metodo sinodale di lavoro, raccogliere il materiale che le verrà inviato, trasmettendolo di volta in volta al Gruppo o ai Gruppi interessati.