
Scriveva Rita Levi Montalcini: «La scelta di un giovane dipende dalla sua inclinazione, ma anche dalla fortuna di incontrare un grande maestro». Quel “tale” del Vangelo incontra un grande maestro, ma non ha il coraggio di scegliere.
Un “tale” senza nome, in cui si può rispecchiare ciascuno di noi. Quel “tale” non sa rinunciare.
Le ricchezze che possiede gli impediscono di seguire quel Maestro, e se ne andò triste. Non ha saputo cogliere quell’occasione d’oro che avrebbe segnato per sempre la sua vita.
È proprio vero che le scelte si fanno in pochi secondi e si scontano per il resto della vita.
«Ciò che non è assolutamente possibile è non scegliere» (Sartre).
Quel “tale” siamo noi! Il cristiano è, per definizione, uno che vive di Cristo e vive per Cristo: perché ha capito che Cristo è tutto. Ma se Cristo è tutto, allora dobbiamo essere capaci di sacrificare qualcosa.
Si tratta di essere pronti alle decisioni più radicali, a rinunciare a qualcosa, per essere liberi di seguire la Parola di Dio. Questo è l’impegno per chiunque vuole prendere il Vangelo sul serio. Riflettiamo bene sulla nostra vita: quante volte ci attacchiamo a tante cose, a tante idee, a tanti valori che diventano un ostacolo per una vita cristiana coerente e impegnata? Mettiamo i beni, le ricchezze, i piaceri davanti a tutto e a fondamento di tutto, credendo di essere felici.
Crediamo di possedere le cose, mentre siamo posseduti dalle cose, e ne diventiamo schiavi.
Domandiamo il dono della vera sapienza, come ci ricorda la prima lettura: «Stimai un nulla la ricchezza al suo confronto... Insieme a lei mi sono venuti tutti i beni: nelle sue mani è una ricchezza incalcolabile».
di Leonardo Sapienza
Il Vangelo in tasca
Domenica 13 ottobre, XXVIII del Tempo ordinario
Prima lettura: Sap 7, 7-11;
Salmo: 89;
Seconda lettura: Eb 4, 12-13;
Vangelo: Mc 10, 17-30.