· Città del Vaticano ·

Le rotte del narcotraffico

L’ascesa del cartello
“Tren de Aragua”

 L’ascesa del cartello  “Tren de Aragua”  QUO-224
03 ottobre 2024
Storicamente considerato come una semplice zona di transito nell’ambito della lotta al narcotraffico, il Venezuela sembra essersi invece affermato negli ultimi mesi come il centro nevralgico della criminalità organizzata sudamericana. Dietro questo cambiamento radicale c’è l’ascesa di un nuovo cartello criminale, noto come Tren de Aragua e recentemente definito dall’amministrazione Biden come una «organizzazione criminale di rilevanza transnazionale» al pari di Mara Salvatrucha (MS-13) e camorra. Si tratta della prima volta nella storia che un’associazione illecita venezuelana riceve questa denominazione. «Questo gruppo si distingue per la sua violenza», ha dichiarato Wes Tabor, ex direttore della Dea (l’agenzia antidroga statunitense) di stanza a Caracas. «I membri sono aggressivi, avidi e non ...

Questo contenuto è riservato agli abbonati

paywall-offer
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati