· Città del Vaticano ·

Quei lampi di morte
visti da Gerusalemme

 Quei lampi  di morte  QUO-223
02 ottobre 2024
Era sul terrazzo della sua casa quando, ieri notte, ha visto il cielo illuminato dalle scie incandescenti dei missili che dall’Iran stavano piovendo su Israele: «Ne ho contati più di cento. Poi sono andato a rifugiarmi in una parte più sicura della mia abitazione. Ma forse sarebbe stato inutile: la potenza di quelle esplosioni avrebbe cancellato qualsiasi rifugio. Qualsiasi». La zona di Gerusalemme dalla quale don Filippo Morlacchi racconta a «L’Osservatore Romano» la notte più nera dell’escalation della guerra è quella che si trova nella linea di confine tra la parte est e quella ovest, a venti metri dalla porta di Damasco, un ingresso alla Città Vecchia. «È anche la parte più sensibile, la cartina di tornasole che si osserva per capire quali sono le reazioni ...

Questo contenuto è riservato agli abbonati

paywall-offer
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati