· Città del Vaticano ·

Il Pontefice a pellegrini tedeschi

Molte voci un solo coro

 Molte voci  QUO-223
02 ottobre 2024

Papa Francesco ha ricevuto questa mattina, mercoledì 2 ottobre, nell’auletta dell’Aula Paolo vi fedeli della diocesi tedesca di Dresden-Meißen e della Chiesa Evangelica Luterana della Sassonia. Ecco il testo del discorso pronunciato dal Pontefice con un incoraggiamento particolare alla “Dresdner Kapellknaben”, il coro giovanile che anima le celebrazioni nella cattedrale di Dresda e che stamane ha accompagnato la messa inaugurale dell’Assemblea sinodale.

Guten Morgen!
Caro fratello Vescovo,
caro Landesbischof,
Signora Ministro,
Signor Sindaco,
cari fratelli e sorelle!

Di cuore vi do il mio benvenuto, e ringrazio il coro per il bellissimo canto, grazie!

Fare un pellegrinaggio vuol dire mettersi in cammino, di solito verso un santuario. Questo cammino diventa simbolo del proprio percorso di vita e della grande meta finale, che è Dio stesso, come è bene espresso nel verso della versione tedesca del Te Deum che avete scelto come motto del vostro viaggio: „Auf dich hoffen wir allein!“, “In te solo noi speriamo!”.

Con il vostro pellegrinaggio, intendete — come avete scritto — “riscoprire insieme e per gli uomini del nostro tempo i tesori spirituali del pellegrinare”. Sì, tutta la ricchezza della nostra fede è un dono, un dono di Dio che riceviamo non solo per noi stessi, ma sempre anche per gli altri, per le persone intorno a noi, compresi quelli che sembrano lontani dalla fede, che non hanno ancora sentito parlare di Cristo, o che pensano che non abbia nulla di importante da dire. Mi sembra che la vita di molte persone oggi manchi del significato, della speranza e della gioia che il mondo non può dare. Per questo vi esorto a condividere il significato, la speranza e la gioia della fede con tutti, con fiducia e umiltà.

La testimonianza personale e credibile è ciò che conta quando si trasmette la fede. E come criterio di credibilità, il Signore stesso menziona l’unità dei suoi discepoli e chiede al Padre: “che tutti siano una cosa sola, perché il mondo creda” (cfr. Gv 17, 21). A nome della Chiesa, vi ringrazio per aver preso sul serio questa missione ecumenica di Gesù e per aver cercato di realizzarla con questo pellegrinaggio comune e, cosa altrettanto importante, nella vita di tutti i giorni.

Ho saputo che gran parte del vostro gruppo è composto da volontari. Il mio ringraziamento speciale va a voi, perché il vostro servizio gratuito è una testimonianza particolarmente credibile!

E vorrei anche ringraziare voi, i “Dresdner Kapellknaben”, per la vostra speciale testimonianza. L’arte in generale, ma la musica in particolare, è un linguaggio che viene compreso da tutti ed è in grado di interpellare, ispirare e risollevare le persone. Alcune cose sono difficili da esprimere a parole, e questo vale soprattutto per il mistero divino, che va ben oltre i nostri pensieri e concetti. Ecco perché nelle chiese abbiamo questo ricco simbolismo, che rende tangibile e concreto l’indicibile: le candele, l’incenso, l’arte e la musica! Grazie per il meraviglioso unisono, l’armonia che le molte voci trovano, e che ci ricorda l’opera dello Spirito Santo, che unisce i molti! Grazie per la vostra testimonianza!

Cari fratelli e sorelle, continuate a lavorare insieme e a testimoniare la speranza che è in voi (cfr. 1 Pt 3, 15). Ricordate le immagini del sale della terra e della luce del mondo, del piccolo seme; la Bibbia è piena di questi esempi in cui qualcosa di piccolo e di poco conto può crescere in qualcosa di grande con la grazia di Dio, qualcosa di molto più grande e più bello di quanto noi umani avremmo potuto realizzare da soli, con le nostre forze. Nell’ottobre 1989, ne avete avuto un’idea quando alcuni cristiani protestanti e cattolici a Dresda sono riusciti a confrontarsi con la polizia. È stato come un miracolo che non sia stato sparato un solo colpo e che anche in altre città si sia aperta una strada pacifica che nessuno avrebbe pensato possibile e che alla fine ha portato al “miracolo” dell’unità tedesca. Domani anche voi celebrerete questo evento a Roma.

Rivolgiamoci ora insieme in preghiera al nostro Padre celeste, con la preghiera che unisce tutti i cristiani. Col Padre nostro chiediamo tutto ciò di cui abbiamo bisogno per vivere, per il nostro pellegrinaggio, al termine del quale la nostra grande speranza si realizzerà: la piena armonia nella comunione con Dio e tra di noi. Preghiamo.

Quindi in tedesco ha aggiunto:

Padre nostro… Che Dio vi benedica tutti, Padre, Figlio e Spirito Santo. E pregate per me, questo lavoro non è semplice! Ma pregate per me, non contro di me.