· Città del Vaticano ·

Né scarti né scartati

 Né scarti né scartati  ODS-025
04 ottobre 2024

C’è un luogo dove le parole scritte da Papa Francesco nell’enciclica Laudato si’ prendono forma, vita. Si colorano del verde intenso dei lecci e dei cedri, profumano di rosmarino e rosa canina, hanno il sapore buono di tutte le verdure dell’orto. C’è un luogo dove l’ecologia integrale indicata dal Papa ha cominciato a germogliare, dimostrando che la cura della casa comune e la cura dei suoi abitanti — nessuno escluso — è possibile. Anzi, è l’unica via per sanare le ferite che l’uomo, con la sua brama di potere su tutto e su tutti, ha inferto alla natura e per restituire dignità agli oppressi, agli esclusi, agli emarginati.

Questo luogo si chiama Borgo Laudato si’ e sorge nei Giardini delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo. Papa Francesco vuole fare di quella che era la residenza estiva dei Pontefici — già da qualche anno aperta ai visitatori — un “modello” di come applicare e vivere i principi illustrati, ormai quasi dieci anni fa (il 24 maggio 2015), nella sua enciclica «sulla cura della casa comune».

Il Borgo è un progetto del Centro di alta formazione Laudato si’ istituito il 2 febbraio 2023 da Papa Francesco e posto sotto la sua diretta guida come organismo scientifico, educativo e di attività sociale afferente al Governatorato della Città del Vaticano. Si estende su 55 ettari, 35 dei quali costituiti da giardini e 20 destinati ad attività agricole e alla fattoria. Oltre a garantire la cura, la conservazione e lo sviluppo del patrimonio naturale e storico del territorio, attraverso l’impiego di tecniche innovative e sostenibili, il Borgo è fortemente impegnato nel campo della formazione all’ecologia integrale e alla fraternità, ma anche nell’offrire opportunità di lavoro, e quindi di riscatto sociale, a persone che vivono in condizioni di grave fragilità: migranti, ex detenuti, vittime di violenze, disabili. Proprio in queste settimane, i primi giardinieri formati nel Borgo hanno iniziato il tirocinio presso alcune aziende.

Né scarti né scartati nel Borgo Laudato si’. Per questo, in occasione della festa di San Francesco d’Assisi, abbiamo voluto dedicare il numero dell’«Osservatore di Strada» che hai tra le mani proprio a questa realtà. Come il Papa non si stanca di ripetere, c’è una connessione strettissima tra crisi ambientale e povertà, così non ha senso parlare di ecologia senza parlare di giustizia sociale. Sappiamo che è urgente cambiare rotta, passare dalla pseudocultura dello sfruttamento sfrenato delle risorse naturali e delle persone alla cultura della cura e della fraternità. Ed è per questo che in questi fogli abbiamo cercato di riportare lo stupore, la commozione e la preghiera di lode degli “ultimi” di fronte alla meravigliosa opera del Creatore e di condividere riflessioni e speranze.

Prima di continuare nella lettura, permetteteci di ringraziare tutta la comunità del Borgo Laudato si’ che ha aperto le porte dei Giardini delle Ville Pontificie a una rappresentanza dell’«Osservatore di Strada». Un grazie particolare al direttore generale, padre Fabio Baggio, scalabriniano e sottosegretario del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, che ci ha accolti raccontandoci come il progetto voluto da Papa Francesco sta prendendo forma; a Paolo Luzzi, terziario francescano e botanico, che ci ha mostrato le meraviglie del Borgo raccontandoci tante storie e rispondendo a tutte le nostre curiosità; a Donatella Parisi, responsabile della comunicazione, che si è presa cura di noi con la sua straordinaria gentilezza facendoci sentire come in famiglia. Grazie agli autisti che, con i loro mezzi ecologici, ci hanno risparmiato la lunga salita che dalla stazione ferroviaria di Castel Gandolfo porta alle Ville Pontificie, ai giardinieri, ai cuochi e ai camerieri che ci hanno preparato e servito un ottimo pranzo. Infine, un grazie speciale a Mauro Biani, famoso vignettista, che si è unito alla nostra compagnia arricchendo le nostre conversazioni e che ci ha voluto far dono della bellissima illustrazione che pubblichiamo a pagina 5.

di Piero Di Domenicantonio