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Rileggendo
«Un caso bruciato» di Graham Greene

Per curare la lebbra dell’anima

 Per curare  la lebbra dell’anima  QUO-219
27 settembre 2024
L’epigrafe che Graham Greene, secondo le sue stesse parole, avrebbe scelto per tutti i suoi romanzi è un verso di Robert Browning: «A noi preme il bordo vertiginoso delle cose»: i contrasti e la duplicità dell’animo umano, il limite sottile tra lealtà e slealtà, bene e male, fede e disperazione, onestà e disonestà. Scrittore di fede cattolica, personalità tormentata, Greene in tutta la sua opera ha scavato nei paradossi che ognuno porta dentro di sé. È così anche in Un caso bruciato pubblicato nel 1960 (l’edizione italiana è di due anni dopo per Mondadori, con la traduzione di Bruno Oddera). Nato dalla volontà di scrivere un libro sui lebbrosi, Greene parte per quella che avrebbe potuto essere la sua esperienza conradiana dell’orrore, ma che ...

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