L’Europa ritrovi il suo volto ripudiando l’ignominia
Il Papa denuncia «la vergogna» degli abusi sui minori e delle adozioni forzate. «La Chiesa chieda perdono»
È un’accorata invocazione di pace quella pronunciata da Papa Francesco stamane, venerdì 27 settembre, nel suo primo discorso pubblico in Belgio, dove è giunto ieri sera dal Lussemburgo. Incontrando le autorità e la società civile presso il castello di Laeken, in un Paese che è contemporaneamente cuore e ponte del Vecchio continente, il vescovo di Roma ha esortato i governanti ad «assumersi la responsabilità, il rischio e l’onore della pace», allontanando «l’azzardo, l’ignominia e l’assurdità della guerra».
Nell’attuale momento storico, mentre lo spettro di un conflitto mondiale sembra essere particolarmente vicino, il Pontefice ha rimarcato il valore della storia e della memoria, affinché si possano sconfiggere due calamità come «l’inferno della guerra» e «l’inverno demografico».
Storia e memoria Francesco le ha evocate anche per far riferimento con chiarezza al crimine degli abusi sui minori, da affrontare «con decisione e fermezza, accompagnando le persone ferite e attuando un capillare programma di prevenzione» e al fenomeno spinoso delle adozioni forzate avvenute tra gli anni ’50 e ’70 del secolo scorso. Entrambi una «vergogna» — ha detto parlando a braccio — per la quale la Chiesa «deve chiedere perdono» con umiltà, affinché tutto questo non si ripeta mai più.
Nel pomeriggio il Pontefice incontra i docenti universitari presso la Katholieke Universiteit Leuven.