· Città del Vaticano ·

Interventi del cardinale Parolin alle Nazioni Unite a New York

Fiducia reciproca
per eliminare il nucleare

Secretary of State of the Holy See Cardinal Pietro Parolin addresses the 'Summit of the Future' in ...
27 settembre 2024

New York , 27. Il segretario di Stato della Santa Sede, cardinale Pietro Parolin, è intervenuto ieri a New York all’ “Incontro di alto livello per commemorare la Giornata internazionale per l’eliminazione totale delle armi nucleari”. «La Santa Sede accoglie favorevolmente questa opportunità annuale di riflettere sull’imperativo dell’eliminazione totale delle armi nucleari e ribadisce la sua condanna dell’uso o della minaccia di uso di tali armi», ha esordito Parolin, riflettendo sull’attuale momento che il mondo sta vivendo in merito alla corsa agli armamenti e a un conflitto nucleare caratterizzati da «una serie di minacce inquietanti» nei confronti dell’umanità e della «nostra casa comune». A questo proposito, «l’unico modo per evitare una guerra nucleare è l’eliminazione totale delle armi nucleari», ha aggiunto Parolin.

Una critica portata dal segretario di Stato riguarda l’ingente utilizzo di risorse in ambito nucleare piuttosto che per esigenze di sviluppo, cui ha aggiunto anche le parole di Papa Francesco sulle possibilità di “un mondo senza nucleare” e la “necessità di andare oltre la deterrenza nucleare” confermando che «la Santa Sede invita tutti gli Stati ad aderire al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari». In conclusione Parolin ha parlato della «fiducia reciproca» come unica base per un mondo che sia privo di armi nucleari, «con l’obiettivo di salvaguardare il bene comune piuttosto che gli interessi individuali».

Il cardinale Parolin è intervenuto anche all’High-level meeting sulla resistenza antimicrobica (Amr), sottolineando come, per contrastarla e quindi prevenire le malattie infettive, occorra combattere anzitutto la povertà garantendo a tutti il diritto alla salute. «Escludere i poveri da cure adeguate o dall’accesso all’acqua pulita — ha detto — aumenta il rischio di resistenza antimicrobica» e l’insorgenza di gravi malattie.