Non smettere di sperare grazie alla forza
25 settembre 2024
Le croci sulle cappelle di bambù o di lamiera svettano nei campi profughi. Anziani, donne, bambini cercano di sbarcare il lunario nei duecento insediamenti per sfollati allestiti alla meglio — alcuni organizzati presso fonti di acqua o campi coltivati, altri che sono assembramenti spontanei - nel territorio di Loikaw. Precarietà e sofferenza sono il pane quotidiano ma c’è un elemento che accomuna ognuno di questi duecento campi, piccoli o grandi: una cappella e una croce che dicono «non siamo soli, qui, in questo luogo desolato e in questo tempo di privazione, c’è Cristo con noi», come spiega quasi con le lacrime agli occhi Celso Ba Shwe, vescovo di Loikaw, città nell’Est del Myanmar, nello stato birmano di Kayah. Il territorio della diocesi è un’area tra quelle interessate da scontri ...
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