Il vero progresso si basa
Prevenire i rischi di usi manipolatori dell’intelligenza artificiale
Il «vero progresso» non è quello che aggrava «le disuguaglianze e i conflitti», bensì quello che si basa sulla «dignità intrinseca di ogni persona» e sulla «fraternità», migliorando «la qualità di vita di tutta l’umanità»: questo il fulcro del discorso di Papa Francesco consegnato stamane, lunedì 23 settembre, alla Plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze. L’assemblea, apertasi oggi presso la Casina Pio iv in Vaticano, proseguirà fino a mercoledì 25 settembre sul tema “Scienze per la sostenibilità e il benessere nell’antropocene - Opportunità, sfide e intelligenza artificiale”. Pubblichiamo il testo del Santo Padre.
Caro Presidente, Eminenza,
distinti Signore e Signori!
Rivolgo un cordiale benvenuto a voi che componete la Pontificia Accademia delle Scienze e, in modo particolare, saluto i nuovi membri. Le vostre ricerche e competenze sono molto importanti nel mondo complesso in cui viviamo. Ringrazio il Presidente, Joachim von Braun, e il Cancelliere, Cardinale Peter Turkson, e gli Accademici per aver selezionato i temi dell’Antropocene e dell’Intelligenza artificiale per lo studio e la discussione nell’Assemblea Plenaria di quest’anno.
Tutti noi siamo sempre più preoccupati davanti al forte impatto dell’umanità sulla natura e sugli ecosistemi. Ho appreso che uno di voi, Paul Crutzen, nel descrivere tale impatto sul creato, vi si è complessivamente riferito come costituenti l’Era dell’Antropocene. Alcuni membri della vostra Accademia sono stati tra i primi a identificare l’impatto crescente delle attività umane sul creato, studiando rischi e problemi ad esso correlati. L’Antropocene sta infatti rivelando le sue conseguenze sempre più drammatiche per la natura e per gli esseri umani, soprattutto nella crisi climatica e nella perdita di biodiversità.
Sono grato, pertanto, che la Pontificia Accademia delle Scienze continui a concentrarsi su questioni come queste, con particolare riguardo alle loro implicazioni verso i poveri e gli emarginati. Le scienze, nel loro tendere alla conoscenza e alla comprensione del mondo fisico, non devono mai perdere di vista l’importanza di utilizzare tale conoscenza per servire e promuovere la dignità delle persone e dell’umanità nel suo insieme.
Mentre il mondo affronta gravi sfide sociali, politiche e ambientali, vediamo chiaramente l’urgenza di un contesto più ampio, nel quale il discorso pubblico inclusivo non sia informato solo dalle diverse discipline scientifiche, ma anche dalla partecipazione di tutte le componenti sociali. A questo proposito, accolgo con favore e lodo vivamente l’intento dell’Accademia, nelle sue varie Conferenze, di prestare attenzione alle persone emarginate e povere, includendo i popoli indigeni e la loro saggezza nei suoi colloqui.
Quest’anno, la vostra Assemblea plenaria considera anche nuovi saperi emergenti e innovazioni, nonché le relative opportunità per la scienza e la salute del pianeta. Penso in particolare alle sfide poste dal progresso compiuto nell’Intelligenza Artificiale. Tale sviluppo può rivelarsi benefico per l’umanità, ad esempio promuovendo innovazioni nei settori della medicina e dell’assistenza sanitaria, così come aiutando a proteggere l’ambiente naturale e consentendo l’uso sostenibile di risorse alla luce dei cambiamenti climatici. Tuttavia, come vediamo, può anche avere gravi implicazioni negative per la popolazione, specialmente per i bambini e gli adulti più vulnerabili. Inoltre, occorre riconoscere e prevenire i rischi di usi manipolatori dell’Intelligenza Artificiale per plasmare l’opinione pubblica, influenzare scelte di consumo e interferire con i processi elettorali.
Queste sfide ci ricordano le dimensioni immutabilmente umane ed etiche di tutto il progresso scientifico e tecnologico. Desidero quindi ribadire la convinzione della Chiesa che «la dignità intrinseca di ogni persona e la fraternità che ci lega come membri dell’unica famiglia umana devono stare alla base dello sviluppo di nuove tecnologie [...]. Gli sviluppi tecnologici che non portano a un miglioramento della qualità di vita di tutta l’umanità, ma al contrario aggravano le disuguaglianze e i conflitti, non potranno mai essere considerati vero progresso» (Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2024, 2). In questo senso, l’impatto delle forme di Intelligenza Artificiale sui singoli popoli e sulla comunità internazionale richiede maggiore attenzione e studio. Sono lieto di sapere che la Pontificia Accademia delle Scienze sta lavorando, da parte sua, per proporre norme adeguate al fine di prevenire i rischi e promuovere i benefici in questo campo complesso.
Cari amici, in un momento nel quale crisi, guerre e minacce alla sicurezza mondiale sembrano prevalere, i vostri pacati contributi per il progresso della conoscenza al servizio della famiglia umana sono ancora più importanti per la causa della pace globale e della cooperazione internazionale. Vi ringrazio per la vostra partecipazione al lavoro dell’Accademia e vi porgo i miei fervidi auguri per le deliberazioni dell’attuale Assemblea plenaria. Su di voi, sulle vostre famiglie e su tutti coloro che sono associati al vostro importante impegno invoco abbondanti benedizioni di Dio. E vi chiedo, per favore, di ricordarvi di me nelle vostre preghiere. Grazie.