Preghiera e gioia
In Vita contemplativa o dell’inazione (Nottetempo, 2023), il filosofo coreano Byung-Chul Han scrive: «L’azione è sì costitutiva della Storia, ma non è un’energia capace di costruire cultura. L’origine della cultura non è la guerra bensì la festa, non l’arma, bensì la decorazione. Storia e cultura non sono identiche. A formare la cultura non sono le vie dirette verso un obiettivo, ma semmai le divagazioni, gli eccessi, le deviazioni. Il nucleo essenziale della cultura è ornamentale». È utile ricordare a una società che dubita della forza creativa di attività come la meditazione, la contemplazione, la preghiera, la celebrazione, persino la festa come abbandono gioioso, che le sue basi culturali si trovano lì e non altrove. Certo non nella violenza e nella sopraffazione.
di Sergio Valzania