· Città del Vaticano ·

A Lecco un convegno su rischi e opportunità della AI

L’intelligenza artificiale
non sia senza cuore

 L’intelligenza artificiale non sia senza cuore  QUO-213
20 settembre 2024

«Papa Francesco ci ricorda sempre che non esiste una tecnologia neutrale e dunque spetta ad ognuno di noi impegnarsi affinché l’intelligenza artificiale sia al servizio della persona e del bene comune. E non il suo contrario». È quanto affermato da Alessandro Gisotti, vicedirettore editoriale dei media vaticani, alla conferenza IA e Umani: chi salverà chi?, tenutasi ieri a Lecco nella sede locale della Confcommercio.

All’evento nella città lombarda hanno preso parte giornalisti, comunicatori, teologi e sociologi impegnati nel confronto sullo spazio dell’etica nella società di oggi, sempre più dominata dalle nuove tecnologie. Gisotti, che ha introdotto la serie degli interventi, ha concentrato la sua attenzione sull’ultimo messaggio del Papa per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, sottolineando che per Francesco il vero potere della comunicazione è la prossimità e questo vale ancora di più in un contesto, come quello attuale, che vede le persone — soprattutto i giovani — sempre più connessi ma anche sempre più isolati. «L’intelligenza artificiale — ha detto Gisotti — soddisfa l’esigenza di rispondere a una domanda, ma non al suo significato. Questo lo può fare solo il cuore che sa ascoltare l’altro anche nel silenzio. Una prerogativa dell’essere umano che nessuna macchina, per quanto avanzata, potrà mai sostituire. Saper ascoltare è allora il cuore di una comunicazione pienamente umana, come anche il periodo della pandemia ci ha drammaticamente dimostrato».

Dal canto suo, il direttore dell’Ufficio per le comunicazioni sociali della Conferenza episcopale italiana (Cei), Vincenzo Corrado, ha messo l’accento sulla necessità di riscoprire, di fronte al tumultuoso progresso tecnologico, il senso del limite. «Questo — ha osservato Corrado — non va percepito come un ostacolo, una condizione negativa ma come un richiamo alla centralità della relazione umana senza la quale non può esserci autentica comunicazione. Il senso del limite, dunque, non impedisce ma piuttosto favorisce la creatività».

È stata poi la volta di don Luca Peyron impegnato nella pastorale digitale e della sociologa Ivana Pais che hanno dedicato i loro interventi al mondo giovanile suscitando un particolare interesse da parte degli studenti liceali presenti in sala. Entrambi hanno sottolineato l’urgenza di un’educazione adeguata sul tema che favorisca un’alleanza intergenerazionale. È stato inoltre presentato un rapporto sui giovani realizzato dall’Istituto Toniolo da cui emerge che i ragazzi già usano strumenti di intelligenza artificiale ma sono poco consapevoli dei rischi e delle complessità che a essi sono collegati.

La conferenza si è conclusa con un dialogo tra Agnese Pini, direttore delle testate del gruppo Editore Nazionale e Fabio Tamburini, direttore de «Il Sole 24 ore». Sottolineando che viviamo ormai in un contesto di progressiva «mediamorfosi», i due giornalisti hanno richiamato il ruolo indispensabile dell’informazione. Questa, hanno osservato, è chiamata a non farsi travolgere da logiche meramente commerciali e dinamiche tipiche dei social che pongono i like e le visualizzazioni sopra a ogni altra considerazione.