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Lampi estivi

Vitale imperfezione

 Vitale imperfezione  QUO-210
17 settembre 2024

Giorgio Manganelli, in un saggio inserito in Concupiscenza libraria (Adelphi, 2020), scrive: «Il creatore, per non creare eternamente se stesso, deve creare qualcosa che sia imperfetto, e che contemporaneamente gli somigli, cioè sia tale da poter conoscere la propria imperfezione connaturata. Questa imperfezione non è la morte, ma al contrario la stessa vita». Il concetto di fondo è già espresso pienamente nell’individuazione della vita terrena come ambito nel quale sperimentare il proprio limite. Qui si inserisce il mistero dell’incarnazione, la cui contemplazione lascia intravedere una progettualità divina più ampia di quella prigioniera del riscatto da un gesto di trasgressione.

di Sergio Valzania