«L’uomo, il cristiano non ha il diritto di essere troppo modesto. Deve mantenere viva in sé l’aspirazione all’infinito. Non gli è lecito trasformare la sopportabilità del dolore in un surrogato della sconfinata felicità eterna, che è suo sacrosanto dovere sperare e preparare», scrive Karl Rahner in Che cosa significa la Pasqua (Queriniana, 2021). Il teologo paventa il rischio di ripetere la situazione biblica della rinuncia alla primogenitura in cambio di un piatto di lenticchie, quando appetito, inconsapevolezza, sicurezza di sé e ingenuità convergono nell’indurre Esaù a rinunciare, senza quasi rendersene conto, a raccogliere l’eredità dell’alleanza con Dio. La modestia può rivelarsi una cattiva consigliera.
di Sergio Valzania