All’incontro interreligioso con i giovani
Uniti nella speranza
«L’arcidiocesi di Singapore, operando a stretto contatto con il Governo e con i nostri amici di altre fedi, è unita al Santo Padre nell’impegno per il dialogo interreligioso come via verso la fraternità e la pace nella società». Nel saluto a Francesco prima dell’incontro con i giovani, il cardinale William Seng Chye Goh, arcivescovo di Singapore, ha rimarcato come nello Stato asiatico gli appartenenti alle diverse religioni si sentano «prima di tutto, amici», garantendosi sostegno reciproco «nei momenti di prova come quando il terrorismo colpisce». Questo, però, ha aggiunto il porporato, non significa dare per scontata l’armonia religiosa nel Paese. «Ora più che mai dobbiamo essere uniti nella speranza di un mondo migliore» guardando sempre al «rispetto per la dignità della vita umana e la necessità di una società più giusta, compassionevole e inclusiva».
Da parte sua il ministro della Cultura, della Comunità e della Gioventù, Edwin Tong, ha evidenziato «l’importanza esistenziale per Singapore e per il nostro popolo» dell’armonia religiosa. «Siamo uno dei Paesi con la maggiore diversità religiosa del mondo» ha spiegato, rilevando come siano state messe «in atto leggi, politiche e strutture che favoriscono l’armonia razziale e religiosa». Perciò, ha proseguito, i «responsabili religiosi sono membri del nostro Comitato direttivo nazionale per l’armonia razziale e religiosa». In tal senso «la comunità cattolica di Singapore ha contribuito in modo significativo alla costruzione della nazione in vari campi, come l’istruzione, la sanità e l’armonia religiosa» ha affermato ancora il ministro, ponendo l’attenzione sull’attività di molte parrocchie e dell’arcidiocesi in tema di dialogo e coesione sociale.
Dopo aver menzionato la recente collaborazione tra i Musei Vaticani e il «nostro Museo delle Civiltà Asiatiche, per promuovere la comprensione del cattolicesimo nel Sud-Est asiatico» Tong ha ringraziato Papa Francesco della sua visita, che «galvanizza le nostre comunità, in particolare i nostri giovani, a unirsi e a rinnovare la speranza per il futuro».