Convivenza tra le diverse comunità di fede
In tempi oscuri o prosperi, le comunità di fede «sono come stelle che brillano nel cielo notturno; lavorano insieme in unità e solidarietà nel raggiungere chi è nel bisogno, dissipando le ombre della disperazione con la luce della speranza, della cura e della sollecitudine fraterna»: con questo spirito l’Organizzazione interreligiosa di Singapore, ha presentato a Papa Francesco la convivenza tra le diverse comunità religiose nella città-stato, dove il Pontefice ha incontrato una variegata assemblea di giovani di oltre 50 scuole e organizzazioni religiose diverse.
Secondo un recente sondaggio, nella società di Singapore, contraddistinta da multiculturalismo e pluralismo religioso, i cittadini sono generalmente tolleranti e aperti nei confronti di religioni diverse dalla propria. Nove singaporiani su dieci — ha affermato l’indagine commissionata dal Pew Research Center — ritengono che islam, cristianesimo, induismo, buddismo, le religioni tradizionali cinesi e credenze locali sono compatibili con valori della Repubblica e riconoscono il valore di tutte le fedi. L’occasione per ribadire questa convinzione è stata la presenza di Papa Francesco, che ha offerto all’Organizzazione interreligiosa di Singapore l’opportunità di diffondere messaggi di fiducia e rispetto reciproco.
Come ha riferito l’agenzia Fides, esponenti coinvolti nell’organizzazione hanno condiviso le loro riflessioni: il presidente dell’Hindu advisory board, Sengkuttuvan Kanniyappan, ha affermato di aver accolto Papa Francesco con «cuore caldo e braccia aperte» apprezzando il suo invito a coltivare la pace nel rispetto reciproco. Gli ha fatto eco il presidente della Singapore Jain religious society, Kenal Kothari, esprimendo «l’importanza di connessioni interreligiose che rafforzano l’impegno comune per la anekantvad (molteplicità di opinioni) e la ahimsa (non violenza)».
Anche Mordechai Abergel, rabbino capo di Singapore, ha osservato che la comunità ebraica «è incoraggiata dalla visita di Papa Francesco», perché «ha inviato un messaggio di coesistenza in un momento di crescente violenza religiosa in molte parti del mondo». La sua presenza, ha aggiunto, «rafforzerà i legami tra le fedi abramitiche e la pluralità delle fedi a Singapore».
Da parte sua il vescovo luterano Lu Guan Hoe, presidente del Consiglio nazionale delle Chiese di Singapore, definisce la presenza del Pontefice «una profonda benedizione e un potente promemoria della nostra fede comune e del nostro impegno per la pace, l’unità e il servizio». E Hormuz Avari, presidente della Parsi zoroastrian association, ha ricordato che Francesco «ha costantemente promosso il dialogo interreligioso come mezzo per generare comprensione, rispetto e pace». Gli zoroastriani, ha notato, «condividono convinzioni simili, incoraggiando l’uguaglianza, la giustizia sociale, il rispetto dell’ambiente».
«Insieme con il Papa costruiremo un mondo più pacifico per tutti» ha commentato entusiasta il mufti di Singapore, Nazirudin Mohd Nasir, ricordando che il Pontefice «è uno dei grandi sostenitori della coesistenza pacifica» ed è egli stesso «icona di pace e armonia».
Concorda Seck Kwang Phing, presidente della Federazione buddista di Singapore, osservando: «La visita di Papa Francesco confermerà l’impegno a costruire l’armonia religiosa nella nostra nazione»; e Malminderjit Singh, leader della comunità sikh, condivide «l’impegno per la pace nel mondo e la solidarietà verso il prossimo. Papa Francesco, attraverso i suoi messaggi e le sue azioni, diffonde questi valori» ha detto.
Anche Tan Thiam Lye, presidente della Federazione taoista di Singapore, nota che «taoismo e cattolicesimo mantengono un forte rapporto di collaborazione, che la visita del Papa approfondirà». «Gioisce» per la visita del capo della Chiesa cattolica K. Elango, presidente onorario della comunità nahá’í, auspicando che il viaggio pontificio «stimoli gli sforzi di tutti coloro che vogliono bene all’umanità, in tutte le comunità religiose di Singapore, perché ciascuno faccia la propria parte per ricostruire un mondo unito».
di Paolo Affatato